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BRA - CUNEO 12 Maggio 2006

E' stato difficile, nonostante i buoni propositi, ritornare a rivederci.

Speravamo di incontrarci nuovamente e finalmente rivedere chi era assente alla nostra prima rimpatriata ma nonostante gli sforzi profusi dal nostro instancabile Gianni, la cosa, che avrebbe dovuto Il cortile ripulitoavvenire nel mese di aprile in quel di Testico (questa volta in Liguria), per motivi vari e in alcuni casi imprevisti, non ha potuto avvenire. Restava ancora una speranza d'incontro legata alle date del Raduno Nazionale di Cuneo, ma sinceramente eravamo tutti un poco scettici su tale possibilità. Poi un giorno Nino ci fa sapere che il 12 maggio il cortile della nostra ex caserma sarebbe stato aperto per una delle tante manifestazioni che, in occasione del Raduno Nazionale, coinvolgevano varie località del Cuneense. Si dava appuntamento agli Alpini che avessero voluto partecipare a questa manifestazione alle ore 8,30. Questa manifestazione si sarebbe aperta con l'alza bandiera. Che occasione probabilmente irripetibile. Come rinunciarvi.

C'era bisogno dopo, diciamolo pure, la delusione della vista di quel cortile durante il nostro primo incontro, di avere un ricordo migliore della nostra caserma. Al pensiero di essere li e veder salire su quel pennone la nostra Bandiera oltre portare tutti noi tornare L'altare da campoindietro di quarant'anni ci avrebbe lasciato un poco più rincuorati.

Come mancare a quell'appuntamento? era impossibile. Sono sicuro che ognuno di noi in cuor suo abbia pregato il proprio Dio perchè nulla potesse impedire di essere presente, ma probabilmente ciò non è bastato.

Al mattino la "forza" vedeva presenti: Nino, Gianni, Mario e Bruno. Mancavano purtroppo pezzi importanti quali: Ernesto, Umberto, Franco e Olivio.

Anche se dispiaciuti non ci siamo lasciati abbattere e ci siamo avviati verso la nostra caserma.

Questa volta le cose erano migliori.

In fin dei conti ci bastava poco: un cortile pulito senza erbacce, alcune bandiere di contorno, il nostro pennone in attesa di compiere il suo dovere e cappelli Alpini, ci bastava questo per vedere le cose con più ottimismo.

Gli Alpini di Bra avevano predisposto tutto egregiamente. Oltre un buffet con ottimi prodotti locali, e tra tutti la famosa Salciccia di Bra innaffiati da un ottimo vinello, avevano anche allestito una mostra fotografica che "raccontava " la nostra caserma. Con un p Il pennone rivede il tricoloreoco di emozione scorrevi quelle foto per vedere volti conosciuti, e in qualche caso successe. Accostandomi al buffet, notai quelle meravigliose acciughe al verde che erano solite riempire i panini che divoravo in piazza D'Armi acquistandoli da quei carrettini quando eravamo in addestramento. Non potevo resistere. Non so se se ne sono accorti, ma il primo morso lo diedi chiudendo gli occhi. Per pochi secondi, prima di tornare al presente ero tornato in Piazza D'Armi. Viaggio breve ma intenso.

Ho anche avuto un'altra sorpresa conoscere chi aveva scritto sul nostro libro degli ospiti, è stato bello.

Gli altoparlanti gracchiarono chiamando a raccolta gli alpini per la S. Messa preceduta dall'Alza Bandiera. Forse la cosa non è stata troppo formale ma è stata comunque un momento toccante per chi aveva visto salire quella Bandiera tante volte sul quel pennone. Per questo sentiamo la necessità di ringraziare gli Alpini di Bra per averci regalato uno scorcio di gioventù e aver riscritto nella nostra mente il ricordo della nostra caserma. All'ammistrazione Comunale invece, la preghiera di non abbandonare in decadenza la Caserma Trevisan. Per tanti di noi è stata un pezzo di storia, un pezzo di vita.

Le cerimonie sono poi proseguite con la posa di corone al monumento ai caduti in piazza e presso il monumento agli Alpini nel cimitero di Bra. Momento toccante la recita della preghiera dell'Alpino.

Nino ancora una volta aveva predisposto tutto. Aveva impegnato Tiziana, la sua simpaticissima moglie, nel prepararci un pranzetto - ottimo e abbondante - ma veramente. Ringraziamo per questo Tiziana, una di quelle persone che ti sembra di aver conosciuto da sempre (eppure allora non c'erano le donne negli Alpini!?) grazie da tutti noi per la tua disponibilità e per l'amicizia dimostrataci.

Adesso dovevamo andare a Cuneo. Notizie giunte dal luogo, ci avvisavano che era impossibile giungervi in auto. Si veniva fermati circa 15 km prima, dove si stavano falciando i prati per fare ulteriore posto a tende e camper. Una cosa pazzesca. Optammo dunque per uno spostamento a Fossano dove treni navetta (sempre pieni di Alpini e famigliari) facevano la spola da Cuneo ogni mezzora. Ci imbarcammo e via, a Cuneo, li dovevamo incontrare il "Nostro Comandante".

Credo che neanche nelle trincee del Carso erano presenti tante penne nere come nel sottopasso della stazione, era un muro!

Guadagnammo l'uscita della stazione. Pensammo di essere in un campeggio il 15 di agosto. Questo l'impatto con Cuneo. La televisione spiegò che per ogni abitante di Cuneo,  vi erano in queste giornate altri sette tra Alpini e famigliari.

Il mare di gente era veramente impressionante. Ci si domandava cosa potesse smuovere tutte quelle persone, cosa c'era di tanto speciale sotto quelli strani cappelli con la penna. Molti giungono alle Arrivando a Cuneonostre adunate per curiosità, per scoprire il perchè di questo fenomeno che si protrae a partire dal 1920 senza segni di cedimento. E poi ci sono gli Alpini, quelli che partono da tutto il mondo, non solo dagli angoli più sperduti d'Italia, ma dall'Argentina, Cile, Sud Africa, Equador, Brasile, solo per citare alcuni paesi dei tanti presenti.

Con Gianni abbiamo cercato di capire e ci siamo domandati come avremmo potuto spiegare ad altri questo fenomeno. La conclusione fu quella di dire che non saremmo stati capaci di farlo, sapevamo solo che dovevamo esserci, non solo come disse Gianni per ricordare il passato, ma per rinvigorirsi per affrontare meglio il futuro. Insomma questi sono gli Alpini.

Ci spostammo verso piazza Galimberti dove dovevamo incontrare il "Nostro Comandante" nell'attesa dell'incontro cercavamo di cogliere tutte le sfumature della giornata e aguzzare gli occhi per cercare tra la folla un volto conosciuto. Mario non era mai stato ad una adunata ed era veramente colpito dalla quantità di gente che era intorno a noi - mi sembra di conoscere tutti - disse con il suo solito sorriso. Era proprio vero ti sembrava di conoscere tutti, forse perchè in fondo gli Alpini sono tutti uguali, stesso cappello, stesso sorriso, stessi occhi e stesso cuore.Arrivando a Bra

Finalmente ci incontrammo con Anderi, episodi, racconti, ricordi. Anche se in un angolo della piazza in mezzo a tanta gente, si stava bene, eravamo a nostro agio perchè ci bastava poco per stare bene, ci bastava essere assieme.

Romeo ci presentò la gentile consorte e pensammo a quante volte l'avevamo vista spingere la carrozzina con l'allora piccola Paola. insomma, in qualche modo anche lei era parte dei nostri ricordi. Nel frattempo l'incontro con due vecchi amici genovesi ha reso ancora più bella la già splendida giornata.

Venne il momento di salutare il Comandante poiché era con conoscenti e doveva ritornare a casa. Ovviamente ci siamo riproposti di incontrarci, sperando la prossima volta di esserci tutti quanti. La speranza, come si dice, è l'ultima a morire.

Ancora due passi per l'affollato corso Nizza e, prima di lasciarci, una visita alla Caserma Battisti per l'immancabile foto ricordo, e poi a casa contenti per la bella giornata passata assieme.

Arrivederci a settembre, e questa volta cerchiamo veramente di esserci tutti.

 

In Caserma a Cuneo

 

 

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Ultimo aggiornamento 08 gennaio 2015