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1872 |
15 ottobre: Regio Decreto n. 1056 riguardo il
riordinamento dei distretti militari. Il Ministro
della Guerra, Generale Cesare Francesco
Ricotti-Magnani, convinto dall'articolo di
Perrucchetti e dalle idee di Ricci, per evitare le
lungaggini burocratiche, politiche e di bilancio,
dovute alla creazione di un nuovo corpo, inserisce
un allegato al regio decreto che assegna 15 nuove
compagnie a 7 distretti montani degli aumentati 62
nazionali. Dette compagnie composte da 120 uomini
ciascuna reclutati in area regionale saranno dotate
di muli e denominate Compagnie Alpine, con compiti
di milizia territoriale.
Camuffati da
distrettuali nascono cosi gli Alpini. (15/10/1872)
Le prime 15 compagnie formate con le giovani reclute
nate nel 1852, erano cosi dislocate:
1a Cp. Borgo
S. Dalmazzo
2a Cp. Demonte
3a Cp. Venasca
4a Cp. Luserna
S. G.
5a Cp.
Fenestrelle |
6a Cp.
Oulx
7a Cp.
Susa
8a Cp. Aosta
9a Cp. Bardonecchia
10a Cp. Domodossola |
11a Cp. Chiavenna
12a Cp. Sondrio
13a Cp. Edolo
14a Cp. Pieve di Cadore
15a Cp.
Tolmezzo. |
|
1873 |
Le
uniformi erano
quelle in dotazione alle compagnie distrettuali di
fanteria aventi come copricapo il tradizionale kepi
con la stella a 5 punte.
25 marzo: quale distinzione come corpo speciale
furono dotati di un nuovo cappello: una
bombetta rigida
di feltro nero con la stella di metallo argentato
della fanteria in posizione frontale recante il
numero del distretto di appartenenza, sul lato
destro una coccarda tricolore con al centro, in
rilievo su un bottone bianco, la croce sabauda,
dietro la coccarda era infilata una penna nera di
corvo, per gli ufficiali la penna era d'aquila.
Subito diventato simbolo degli Alpini. Furono
inoltre armati con i nuovi fucili
Vetterli 1870.
30 settembre: L'art. 25 della legge di ordinamento
ufficializzava l'esistenza delle compagnie alpine,
nel numero da fissarsi secondo le esigenze del
servizio. Le 15 compagnie sono portate a 24 e
ripartite in 7 reparti alpini ciascuno al comando di
un Ufficiale superiore.
|
1875 |
Gennaio:
I 7 reparti alpini, aumentati in organico, (250
uomini e 5 ufficiali per compagnia), diventano
Battaglioni formati da 3 o 4 compagnie
1° CUNEO
2° MONDOVI'
3° TORINO (Susa)
4° TORINO (Chivasso) |
5° COMO
6° TREVISO
7° UDINE |
Le unità alpine, in considerazione del valore
strategico dell'arco alpino, continuano a crescere.
Veranno in seguito costituite le prime cinque
batterie da montagna.
|
1878 |
I battaglioni diventano 10 composti da 36 compagnie
per un totale di circa 9.000 Alpini.
Vennero assegnate ad ogni battaglione una sede
estiva ed una invernale.
|
1880 |
17
novembre: in sostituzione del generico stellone
viene adottato un nuovo fregio in metallo argentato,
raffigurante un'aquila coronata con artigli poggiati
su una cornetta, una piccozza e un'ascia, due
moschetti incrociati e fronde di quercia e alloro,
il disco al centro della cornetta portava impresso
il numero del battaglione. La coccarda tricolore fu
spostata davanti sotto l'aquila, al suo posto fu
applicata una
nappina di lana rossa uguale per tutti i
battaglioni con ricamato nel centro nero il numero
della compagnia. Il cappello degli ufficiali
superiori si distingueva con una penna bianca al
posto di quella nera, la nappina era in metallo
argentato con la croce sabauda, per gli ufficiali la
penna era d'aquila sempre con nappina metallica e i
gradi cuciti a V rovesciata dietro la penna.
|
1882 |
Con
il Regio Decreto del 5 ottobre vengono raddoppiate
le compagnie che diventano 72 ordinate su 20
battaglioni, i quali non saranno più contraddistinti
da un numero ma dal nome della zona di reclutamento
alla cui difesa erano destinati. I battaglioni
vengono raggruppati in sei nuovi Reggimenti: 1°- 2°-
3°- 4°- 5°- 6°- Alpini. Il numero del battaglione
sul fregio fu sostituito da quello del reggimento.
Per distinguere l'appartenenza ai vari battaglioni,
la truppa e i sottoufficiali, addottarono una
nappina di colori diversi:
bianca per il primo battaglione del
reggimento,
rossa per il secondo,
verde per il terzo e
blu per i battaglioni speciali o di
servizio.
|
1883 |
Con il Decreto del 16 giugno agli alpini veniva
conferita una precisa identità di corpo.
Il Ministro della Guerra stabiliva che anche gli
alpini avessero la loro
"divisa", fiamme
(mostrine cucite sul bavero della giubba) e manopole
(parte finale della manica) diventavano di colore
verde universalmente riconosciuto come distintivo
delle truppe di montagna.
Per
ogni altro dettaglio, la giubba ed i pantaloni
mantenevano gli attributi della fanteria, ovvero
filettatura e bande di colore scarlatto.
|
1887 |
Viene istituito uno speciale Ispettorato delle
truppe alpine che riunisce i reggimenti in un unico
comando.
Nasce a Torino il primo Reggimento di
artiglieria da montagna,
su 9 batterie, armato con pezzi da 75 mm.
Con il Regio Decreto del 10 luglio a Conegliano
Veneto si costituisce un nuovo Reggimento alpini il
7° su 9 compagnie in 3 battaglioni: Feltre, Gemona e
Pieve di Cadore.
Viene
costituito su 4 compagnie il
1° Battaglione Alpini d’Africa
inquadrato nel Corpo Speciale d'Africa, inviato
in Eritrea per ristabilire l'autorità nella colonia
italiana dopo l'eccidio di Dogali.
|
1888 |
I muli, fedeli ed
instancabili compagni degli alpini, furono aumentati
da uno a otto per compagnia.
Il fucile Vetterli 1870 fu sostituita da un nuovo
modello a ripetizione, il
Vetterli-Vitali
mod. 70/87.
Con
il nuovo ordinamento della
Milizia Mobile
furono assegnate alle unità dell'Esercito Permanente
38 compagnie alpine e 15 batterie da montagna
|
1892 |
Gli
alpini sono fra i primi ad essere dotati del nuovo
fucile del Regio Esercito il
Mod. 91 |
1896 |
Gli
alpini, sempre con il 1° Battaglione d'Africa: 4
compagnie al comando del Tenente Colonnello Davide
Menini, hanno il loro battesimo del fuoco nella
tragica battaglia di Adua. Il battaglione, 530
alpini, era inquadrato in una delle 4 brigate
comandate dal Generale Baratieri per un totale di
circa 18.000 uomini compresi gli "ascari"(soldati
indigeni). All'alba del 1 marzo il corpo di
spedizione italiano fu attaccato da 120.000 abissini
del negus Menelik II, la sconfitta fu inevitabile.
Morirono circa 5.900 tra italiani e ascari, le
perdite abissine furono stimate tra 7.000 e 12.000
morti. Gli alpini pagarono il primo di tanti tributi
di sangue lasciando sul campo oltre 400 uomini tra
questi il comandante Ten. Col.Menini e il Capitano
Pietro Cella, che sarà la prima medaglia d'oro al
valor militare degli alpini.
|
1902 |
Nel
1902 si cercò di imitare il sistema austriaco delle
brigate da montagna sostituendo l'Ispettorato con
tre comandi denominati "Gruppo Alpino".
Dopo un periodo di prova con il 3° reggimento, gli
alpini adottano un nuovo mezzo di locomozione: gli
sci; si formano le prime "compagnie skiatori".
|
1905 |
Un plotone della 45a compagnia del
Battaglione Morbegno,
5° Reggimento Alpini,
sperimenta un nuovo tipo di divisa di colore grigio
per questo sara’ denominato “Plotone grigio”.
La nuova divisa dopo varie prove e modifiche diventa
"grigioverde" e nel 1908 sara adottata da tutto il
Regio Esercito |
1909 |
Con i battaglioni Tolmezzo, Gemona e Cividale il 1°
ottobre è costituito l'8° Reggimento Alpini al
comando del leggendario Col. Antonio Cantore.
Sono
aboliti i gruppi alpini, si tornò al vecchio
sistema, ricostituendo l'Ispettorato, che
comprendeva: 22 battaglioni ridistribuiti su 8
reggimenti alpini. 2 reggimenti di artiglieria da
montagna ordinati in 24 batterie su 8 gruppi e i
nuclei di mobilitazione della Milizia Territoriale
con 75 compagnie in 22 battaglioni
|
1910 |
Con le nuove divise grigioverdi agli alpini venne
dato in dotazione un nuovo cappello anch'esso di
colore grigioverde in feltro non rigido e con la
parte posteriore della tesa rivoltata all'insù.
Cambiò anche il fregio non più in metallo ma
ricamato in filo verde, raffigurante un'aquila ad
ali aperte con gli artigli poggiati a una cornetta
su due fucili incrociati.
Il cappello degli ufficiali si differenziava solo
dal fregio in filo argentato e dai materiali di
rifinitura più pregiati. Penna, colore delle nappine
e disposizione dei gradi rimasero immutati.
Anche l'artiglieria da montagna fu dotata del nuovo
copricapo e ridenominata Artiglieria Alpina la
nappina era rossa per tutti i reggimenti con nel
centro il numero della batteria su sfondo nero, nel
fregio due cannoni incrociati al posto dei fucili e
il filo di ricamo dorato per gli ufficiali. Nei
periodi bellici, per questioni mimetiche, tutti i
fregi erano ricamati in filo nero.
Da
qui ai giorni nostri, a parte qualche piccola
modifica, il Cappello Alpino rimane immutato, unico
capo rimasto di colore grigioverde
dell'abbigliamento militare italiano |
1911 |
L'Italia dichiara guerra alla Turchia per i
territori coloniali della Libia.
Il 5 ottobre il Regio Esercito sbarca a Tripoli.
Con
loro alcuni battaglioni alpini e gruppi di
artiglieria da montagna.
|
1912 |
Fino
al 1914 sono impegnati nel deserto libico i
battaglioni: Fenestrelle, Saluzzo, Mondovi’, Susa,
Ivrea, Verona, Feltre, Edolo, Tolmezzo e Venzone.
Nell’ottobre 1912 fu costituito a Zanzur, in
Tripolitania, l'8° Reggimento Alpini speciale, con i
battaglioni: Susa del 3°, Vestone del 5°, Feltre del
7° e Tolmezzo dell’8°, sempre al comando del Col.
Antonio Cantore. Si iniziavano a scrivere le prime
pagine delle leggendarie imprese degli Apini.
|
1914 |
L’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando viene
assassinato a Sarajevo da uno studente serbo. Il 28
luglio l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Nel
giro di un mese , per un intricato sistema di
alleanze e interessi, i piu’ importanti stati
d'Europa, il Giappone e la Turchia, si ritrovano in
guerra.
Nel
1917 anche gli Stati Uniti entreranno nel conflitto.
|
1915 |
Il 23 maggio: con la dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria,
inizia per l'Italia la
prima
guerra
Mondiale, il 24 le truppe italiane si attestano
sulla linea del fronte. Per gli alpini, creati per
difendere le Alpi, giunge il momento di dimostrare
il loro valore.
I gia’ mobilitati battaglioni delle milizie
(denominati con il nome di valli alpine i
Btg.territoriali e con il nome di un monte i Btg.
mobili) sono inseriti nei Reggimenti permanenti i
quali, contraddistinti da una lettera, assumono il
nome di "Gruppo" e dotati di artiglieria da montagna
e compagnie di servizi vari sono impiegati secondo
le esigenze, singolarmente o raggruppati in
"Raggruppamenti".
Durante la guerra ai gruppi furono assegnati i
plotoni mitragliatrici, i reparti lanciabombe e
scalatori e i battaglioni sciatori di nuova
costituzione. In seguito, ai gruppi fu data una
fisionomia propria e contrassegnati da un numero,
erano generalmente cosi composti: 3 battaglioni
permanenti, 3 battaglioni territoriali (valle), 3
battaglioni mobili (monte), alcuni con battaglioni
sciatori, 1 Gruppo di artiglieria da montagna,
compagnie di mitraglieri e scalatori. Gruppi e
raggruppamenti contribuirono a formare alcune
Divisioni Alpine, che comprendevano anche reparti di
altre armi. La 52a Divisione Alpina che
combattè sull'altipiano di Asiago era formata da 18
battaglioni alpini su 22 totali.
Fu una guerra di uomini, combattuta sulle Alpi dagli
Alpini insieme alle eroiche Brigate di Fanteria, ai
Bersaglieri e agli instancabili soldati lavoratori
del Genio. Le penne nere portarono i cannoni sulle
alte creste oltre i 3.000 metri, scavarono
chilometri di gallerie nei ghiacciai e nella nuda
roccia, costruirono ardite funivie, furono sepolti
nelle esplosioni della guerra di mina, leggendarie
imprese di eroici rocciatori, assalti all'arma
bianca contro un rivale non meno valoroso;
Kaiserjäger, Standschützen e Landeschützen, anche
loro duri montanari con comuni nemici il freddo e le
insidie della montagna.
Nascono in questi momenti le canzoni che
contribuiranno a rendere leggendario il corpo degli
alpini. Ancora oggi i ghiacciai restituiscono i
resti di qualcuno di questi valorosi soldati le cui
spoglie, con i dovuti onori, verranno portate in uno
dei tanti cimiteri di guerra dove signora morte
rende tutti fratelli, senza bandiere e gradi.
Tutti Eroi. Non dimentichiamoci di loro! |
1918 |
4
novembre: dopo 3 anni e 6 mesi di guerra Italia ed
Austria firmano l'armistizio. La grande guerra è
finita, i caduti italiani sono 650.000, i feriti
947.000, prigionieri e dispersi 600.000. In Europa i
morti si contano a decine di milioni.
gli
alpini mobilitati furono 336.032 e gli artiglieri da
montagna 62.580. Su questi quasi 400.000 uomini, i
caduti furono 85.332
(21,4%), i feriti
82.247 (20,6%),
i dispersi 41.000
(10,3%).
|
1919 |
Finita la guerra furono sciolti i gruppi, i
Raggruppamenti e le Divisioni. Ritornarono gli 8
Reggimenti, a cui si aggiunse il 21 novembre il
9° di nuova costituzione. I 9 Reggimenti
furono distribuiti su 4 comandi di brigata.
Luglio. Nasce a Milano l’Associazione Nazionale
Alpini fondata da un gruppo di reduci, primo
presidente Daniele Crespi.
|
1920 |
Il 20 aprile i 4 comandi di brigata furono
sostituiti da tre comandi di Divisione.
Settembre: prima adunata nazionale Alpini sull’Ortigara.
In seguito gli Alpini in congedo si riuniranno
sempre ogni anno, escluso il periodo bellico (1940 -
47).
|
1923 |
Con
il Decreto del 7 gennaio viene definito
l'Ordinamento di pace, i 3 comandi di Divisione
diventano Comandi di Raggruppamento alpino ognuno
formato da 3 reggimenti alpini e un reggimento di
artiglieria da montagna.
|
1926 |
Con il Regio Decreto del 11 marzo per
il riordinamento dell'esercito, sono sostituiti i
Comandi di Raggruppamento con 3 Brigate Alpine cosi
composte:
1ª
Brigata: Rgt. 1°, 2°, 3° e 4° Alpini e 1° Art. Mont.
2ª
Brigata: Rgt. 5°, 6° e 7° Alpini e 2° Art. Mont.
3ª
Brigata: Rgt. 8° e 9° Alpini e 3° Art. Mont.
Nel 1933 verra’ aggiunta una nuova
brigata la 4ª.
|
1929 |
Per volere del regime fascista l'Associazione
Nazionale Alpini (ANA) è trasformata in 10°
Reggimento Alpini e la sede da Milano è trasferita a
Roma, dove resterà fino all'armistizio del settembre
1943.
|
1934 |
Con la
legge del 11 ottobre sul riordino dell'esercito, le
quattro Brigate sono trasformate in Comandi
Superiori Alpini.
9 Gennaio, viene inaugurata ad Aosta la Scuola
Centrale Militare di Alpinismo, detta anche "Universita
degli Alpini", per dare un'istruzione
sci-alpinistica agli Ufficiali e Sottufficiali e
studiare equipaggiamenti e armi.
|
1935 |
Il 31
ottobre il nuovo ordinamento dell'esercito trasforma
i Comandi Superiori Alpini in Divisioni Alpine.
Oltre il numero sono identificate anche dal nome
della zona di appartenenza:
1ª
Taurinense, 2ª Tridentina, 3ª Julia, 4ª Cuneense
.
Nasce una nuova specialita’ il Genio Alpino: le
Divisioni Alpine comprenderanno nell'organico anche
una compagnia mista del Genio. Il 31 dicembre viene
costituita la 5ª divisione alpina Val Pusteria,
formata con i Reggimenti Alpini 7°(Btg. Feltre.
Pieve di Teco, Exilles), l'11° Alpini di nuova
costituzione (Btg. Trento, Intra, Saluzzo), 5°
Reggimento Artiglieria Alpina (Gruppi Lanzo e
Belluno), la 5° compagnia Genio Alpino e 2
battaglioni di complemento. Fu subito inviata in
Africa sulle alture etiopi, inquadrata nel corpo di
spedizione italiano per la conquista dell'Abissinia.
|
1937 |
Viene
formato il 12° Reggimento Alpini, per sostituire in
patria il 7° dislocato in Etiopia, sarà sciolto
l'anno dopo.
Aprile: La Pusteria rientra in Italia. Non rientra
il battaglione alpino Uork Amba cosi denominato
perche nella battaglia di Tembien (27 febbraio 1936)
il VII battaglione complementi della Pusteria si
distinse nella conquista di una delle due vette del
monte Amba Uork. Il glorioso Btg. Speciale Alpini
d'Africa Uork Amba fu distrutto a Cheren (Etiopia)
nel 41, in una lunga battaglia contro le truppe
inglesi, e non più ricostruito.
|
1939 |
7 aprile:
Operazione O.M.T -Oltre mare Tirana- un corpo di
spedizione italiano (22.000 uomini) occupa
militarmente l'Albania.
15
aprile: Si imbarca a Bari la 3ª Divisione alpina
Julia destinata a presidiare la zona di Scutari.
Le compagnie miste Genio delle divisioni sono
elevate a Battaglione.
|
1940 |
10
giugno: L’Italia entra in guerra a fianco dei
nazisti, con la dichiarazione di guerra alla Francia
e all’Inghilterra.
21
giugno: Inizia l'offensiva italiana lungo l'arco
alpino occidentale, Sono impiegate le divisioni
alpine: Taurinense, Cuneense, Tridentina e Pusteria.
Le
operazioni dell'esercito italiano durano solo 5
giorni con scarsi risultati dovuti al freddo e alla
dura opposizione delle forze francesi.
24
giugno: L'armistizio firmato a Roma fra Italia e
Francia già duramente provata dall'invasione
tedesca, pone fine alla piccola guerra.
28 ottobre: Mussolini decide di invadere la Grecia.
Le armate italiane, 105.000 uomini, tra questi anche
gli alpini della Julia, iniziano l'avanzata, ma dopo
un primo slancio sono costrette a ripiegare ed
attestarsi in territorio albanese. In novembre sono
inviate in Albania la Pusteria e la Tridentina,
seguite in dicembre dalla Cuneense. Le penne nere
dimostrarono ancora una volta il loro valore
combattendo eroicamente nel duro inverno sulle
alture albanesi e greche.
|
1941 |
All'inizio della primavera parte la controffensiva
degli italiani in Albania, favoriti dal fatto che il
6 aprile la Germania dichiara guerra alla Jugoslavia
e alla Grecia. In soli 15 giorni le truppe tedesche
costringono i greci a firmare la capitolazione a
Làrisa il 21 aprile, il 27 i panzer di Hitler
entrano ad Atene. La guerra di Grecia è finita.
Perdite italiane nei sei mesi della campagna di
Grecia: 13.755 morti, oltre 50.000 feriti, 12.368
congelati gravi e 25.067 dispersi.La Cuneense e la
Pusteria sono impiegate in
jugoslavia
per contrastare la guerriglia partigiana.
15 Novembre: Viene costituita ad Ivrea la 6ª
Divisione Alpina Alpi Graie con il 3° e il 4° gruppi
alpini "valle" di complemento e Battaglioni
provenienti dalle altre divisioni alpine. Fu subito
impiegata in Jugoslavia nella guerra partigiana. Nel
novembre 1942 il 3° Gruppo Alpini Valle fu inviato
in Francia come rinforzo ai reparti d’occupazione
fino all'armistizio.
|
1942 |
La notte
del 28 marzo un siluro lanciato da un sommergibile
inglese colpisce e affonda il piroscafo "Galilea". A
bordo, in ritorno dall'Albania, l'intero Battaglione
Gemona della Julia e i feriti di tre ospedali
da campo, le difficili condizioni del mare
ostacolano i soccorsi.
Erano
imbarcati 1.275 uomini se ne salvarono solo 354.
Aprile:
Con le divisioni Tridentina, Cuneense e Julia si
inizia a costruire il corpo d'armata alpino per il
fronte orientale, nell'intenzione di potenziare il
C.S.I.R. (Corpo di Spedizione Italiano in Russia)
circa 60.000 uomini inquadrati su 3 divisioni di
Fanteria presenti in terra sovietica dal luglio del
41, inviate da Mussolini per affiancare la Wehrmacht
di Hitler nell'invasione dell'Unione Sovietica.
Il XXX
battaglione Guastatori del Genio è dotato di
cappello e inquadrato nel C.d A. Alpino. Nascono i
Guastatori Alpini
La
Taurinense, che dopo la piccola guerra contro la
Francia era rimasta in Italia, è dislocata in
Montenegro impiegata nella dura lotta contro i
partigiani jugoslavi fino al settembre del 43. La
Pusteria è trasferita a presidio dell'Alta Savoia,
la Alpi Graie in Liguria, dove rimangono fino
all'armistizio.
Luglio:
Circa 57.000 effettivi compongono il Corpo d'Armata
Alpino, che agli ordini del GEN. C.d.A. Gabriele
Nasci inizia il trasferimento verso il fronte
orientale. Ne fanno parte:
Divisione Alpina Tridentina Gen. Luigi Reverberi con
i reggimenti:
5° (Battaglioni Morbegno, Tirano e Edolo)
6° (Battaglioni Verona, Val Chiese e Vestone)
2° Artiglieria Alpina (gruppi Vicenza, Bergamo e Val
Camonica),
2° battaglione misto Genio.
Divisione Alpina Julia, Gen.Umberto Ricagno, con
i reggimenti:
8° (Battaglioni Tolmezzo, Gemona, Cividale)
9° (Battaglioni Vicenza, L'Aquila, Val Cismon),
3° Artiglieria Alpina (Gruppi Udine, Conegliano, Val
Piave)
3° battaglione misto Genio.
Divisione Alpina Cuneense, Gen. Emilio Battisti con
i reggimenti:
1° (Battaglioni Ceva, Pieve di Teco, Mondovì),
2° (Battaglioni B.S.Dalmazzo, Dronero, Saluzzo),
4° Artiglieria Alpina (Gruppi Pinerolo, Mondovì, Val
Po),
4° battaglione misto Genio.
Il XXX
battaglione guastatori per Corpo d’Armata Alpino,un
Btg. Genio Artieri, fotoelettricisti, un Btg. Misto
Genio Trasmissioni, il Battaglione sciatori Monte
Cervino.
Fanno
parte dell' A.R.M.I.R. (Armata italiana in Russia)
il nuovo corpo di spedizione, forte di 230.000
effettivi, che ingloba e sostituisce il C.S.I.R.
Inizialmente le penne nere dovevano essere schierate
sulle alture del Caucaso, ma il comando tedesco
decise di impiegare gli Alpini sul fronte del fiume
Don, in pianura, terreno poco adatto a truppe
addestrate ed attrezzate per la guerra in montagna.
Le divisioni vennero schierate a sud di Voronez,alla
sinistra delle linee tedesche,
19
novembre: i sovietici rompono il fronte della 3a
Armata romena e della 4a Armata tedesca.
10
dicembre: l'8a Armata italiana, composta
da 220.000 uomini e 7.000 ufficiali, è schierata: la
densità in linea è di un soldato ogni sette metri
.
11
dicembre: l'Armata Rossa inizia la battaglia di
logoramento contro il II Corpo d'armata italiano
(Operazione Saturno).
16
dicembre: inizia la battaglia di rottura. Entrano in
campo i carri armati e l'aviazione sovietica per una
manovra a largo raggio.
La difesa
dell'ARMIR vacilla.
19
dicembre: punte corazzate sovietiche raggiungono con
una manovra aggirante le retrovie italiane.
l 20 e il
21 i sovietici completano l'attacco. Inizia la
ritirata italiana con due colonne, la prima formata
dalle divisioni Ravenna, Pasubio, Torino; la seconda
da aliquote della Pasubio, dalla Celere, e dalla
Sforzesca.
24
dicembre: la prima colonna italiana, chiusa nella
conca di Arbusovka, rompe l'accerchiamento ma parte
della Pasubio e della Torino restano accerchiate a
Certcovo.
Nella notte del 28 dicembre anche la seconda colonna
italiana raggiunge le linee tedesche a Skassisrkaia.
Il Corpo d'armata alpino (divisioni Cuneense, Julia
e Tridentina) è ancora schierato sul fronte del Don
|
1943 |
15
gennaio: una ventina di carri armati sovietici
irrompe su Rossosch, sede del comando del Corpo
d'armata alpino, che è costretto a muovere a est,
verso Podgornoje.
17
gennaio: all'alba il Corpo d'armata alpino è
praticamente accerchiato. Alle 10.00 riceve l'ordine
di ripiegare dal generale Gariboldi. Inizia una
ritirata a trenta gradi sotto zero.
18
gennaio: la situazione si aggrava ulteriormente;
uomini sfiniti ripiegano disordinatamente, mentre
molti muoiono di congelamento e per i continui
tentativi russi di fermare la ritirata. La marcia
continua fino al 25 gennaio mentre la Julia e la
Cuneense si sacrificano nella difesa.
26
gennaio: alle 12.00 la Tridentina, unica delle
divisioni italiane ancora in grado di combattere
giunge nei pressi di Nikolajewka presidiata da
numerose unità dell'armata rossa, comincia l'ultima
battaglia. Nel tardo pomeriggio, vista la dura
resistenza dei sovietici ai ripetuti attacchi dei
suoi alpini, il comandante della divisione generale
Luigi Reverberi sale su un semovente
tedesco, incita gli uomini con il grido “Tridentina
Avanti!”, divenuto poi il motto della Tridentina.
Un'enorme massa di uomini stremati si rovescia sul
villaggio travolgendo le difese dei russi mettendoli
in fuga. Per questo gesto il Gen. Reverberi sarà
insignito della medaglia d’oro al valor militare.
Rotto l'accerchiamento si riesce a proseguire.
31
gennaio: i primi uomini della Tridentina raggiungono
gli avamposti tedeschi. A Scebekino gli alpini
sfilano di fronte al generale Gariboldi: circa
20.000 uomini sono usciti dalla sacca. La Tridentina
prosegue ancora per 700 chilometri per raggiungere
Slobon.
marzo-maggio: l'ARMIR rimpatria. La partecipazione
italiana alla guerra di Russia ebbe nella tragedia
dell’annientamento dell’8ª Armata 25.000 caduti in
battaglia, vi furono 70.000 prigionieri di cui solo
10.000 restituiti e ben 60.000 deceduti nei campi di
prigionia sovietici. Tra dispersi, caduti sul campo,
morti in prigionia la Tridentina perse 4.926 alpini,
la julia
7.280 e la Cuneense 9.161, praticamente distrutta.
Rientrate
in Italia, le divisioni alpine sono dislocate nelle
zone di appartenenza per essere riorganizzate.
Il
Maggiore Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo reduce
dalle gloriose imprese con i suoi Guastatori nei
deserti africani, è posto al comando del neo
costituito XXXI Battaglione Guastatori del Genio
Alpino con sede ad Asiago, forte di più di 1.000
uomini, il reparto avra vita breve a causa
dell'armistizio.
8 Settembre: Il Maresciallo
Badoglio, capo del governo, annuncia che l'Italia ha
chiesto e ottenuto l'armistizio con le forze
alleate, lasciando l'esercito senza disposizioni o
direttive. I tedeschi occupano l'Italia considerando
gli italiani nemici e traditori. Molti alpini
vengono deportati in Germania nei campi di lavoro,
altri si uniranno alla resistenza, altri ancora si
arruoleranno nell'esercito della nuova Repubblica
Sociale Italiana, (R.S.I.).
Le 5
divisioni alpine cessano di esistere.
4
Dicembre:a Nardò in Puglia, viene costituito il
Battaglione Alpini Piemonte che entra a far parte
del Corpo Italiano di Liberazione, seguito alla fine
del 44 dal Battaglione Alpini l'Aquila anch'esso di
nuova costituzione. Inquadrati nel Reggimento
Fanteria speciale Legnano parteciparono alla guerra
di liberazione al fianco delle truppe alleate.
Viene sciolta in Montenegro la Div. Alpina
Taurinense, i superstiti insieme ai resti della
Divisione di Fanteria Venezia costituiscono la
Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, inquadrata
nell'esercito di Tito per la liberazione della
Jugoslavia
|
1944 |
1 gennaio
nella Repubblica Sociale Italiana, fondata da
Mussolini dopo l'armistizio, si ricostruisce il
nuovo esercito con 4 divisioni, una di queste è la
Divisione Alpina Monterosa composta da ufficiali e
sottufficiali del regio esercito arruolatisi
volontari dopo l'8 settembre e dalle nuove leve
delle classi 1923-24 chiamate alle armi dal governo
della R.S.I.
Furono
inviati in Germania per essere addestrati dai
soldati tedeschi. La Divisione a ranghi completi,
per un totale di 20.000 uomini, rientrò in Italia a
fine luglio,divisa in tre gruppi di combattimento,
fu impiegata per difendere la penisola dagli alleati
che dopo lo sbarco in Sicilia avanzano da sud.
La
Monterosa era composta da 3 reggimenti:
1° Rgt
Alpini - Btg: Aosta, Bassano e Intra (ognuno su 5
compagnie).
2° Rgt
Alpini - Btg: Brescia, Morbegno e Tirano (ognuno su
5 compagnie).
1° Rgt
Artiglieria Alpina - Gruppi: Aosta, Bergamo e
Vicenza.
I Battaglioni divisionali: Pionieri, Collegamenti,
Trasporti, Sanità e Intendenza, Compagnie caccia
carri e Comando. A fine gennaio del 1945 entrò a far
parte della divisione il Battaglione alpini Cadore.
|
1945 |
25
Aprile, il
c.l.n. (Comitato di Liberazione Nazionale)
ordina l'insurrezione generale, i partigiani
occupano le principali citta’ del nordItalia alcuni
giorni prima dell'arrivo degli alleati. Mussolini,
travestito da soldato tedesco, tenta di raggiungere
la Svizzera con una colonna dell'esercito germanico
in ritirata, ma viene catturato e giustiziato dai
partigiani insieme ad altri gerarchi fascisti il 28
Aprile a Dongo sul lago di Como.
1 Maggio, tutta l'Italia settentrionale è libera.
Con la ratifica della resa della Germania l'8 Maggio
a Berlino, si pone fine alla seconda guerra mondiale
in Europa, il costo in vite umane per l'Italia è di
320.000 soldati e 85.000 civili. Il 2 Settembre dopo
2 bombe atomiche anche il Giappone firma la resa. Il
costo mondiale di questa immane tragedia è
spaventoso, 55 milioni di morti.
|
1946 |
Il 1° Aprile Si ricostituisce a Padova il primo
reparto alpino del dopoguerra, è l'8° Reggimento
Alpini Tolmezzo.
|
1947 |
Parigi 10 febbraio, l'Italia firma il trattato di
pace con gli stati vincitori, si potrà cosi
ricostruire il nuovo Esercito Italiano con una nuova
fisionomia, approntato unicamente a scopo difensivo
della frontiera, con un particolare riguardo al
confine orientale. Gli Alpini si rendono ancora
indispensabili.
|
1948 |
Si
iniziano a ricostruire Reggimenti e Battaglioni
Alpini.
1 Luglio
riapre ad Aosta la Scuola Militare Alpina (Smalp)
riprendendo tutte le attivita atte all'addestramento
di ufficiali e sottufficiali che andranno a formare
i quadri delle nuove truppe da montagna.
Si
costituiscono i primi Battaglioni da posizione per
presidiare le fortificazioni del vallo alpino che
nel 1943 erano affidate al corpo
Guardia alla Frontiera sciolto dopo
l'armistizio e non piu’ ricostruito.
L'Associazione Nazionale Alpini ritorna a Milano e
riprende la sua attività organizzando la prima
adunata nazionale del dopoguerra a Bassano del
Grappa.
|
1949 |
La prima delle grandi unità alpine ad essere
ricostruita è la
Julia, rinata il 15 ottobre come Brigata
con sede a Udine al comando del Gen. B. Carlo
Cigliana. Composta dall'8° Reggimento Alpini, il
Gruppo Artiglieria da Montagna "Belluno"
ed un Gruppo Artiglieria Controcarri da
57/50. Verranno in seguito aggiunti: il
plotone comando, una Compagnia Genio Pionieri,una
Compagnia Collegamenti e il 3° Reggimento
Artiglieria da Montagna.
|
1951 |
Maggio: con il 6° reggimento alpini, il 2°
reggimento artiglieria da montagna e un plotone
comando, a Bressanone (BZ) inizia la ricostituzione
della Brigata Alpina Tridentina, vengono in seguito
inquadrate le compagnie: Genio Pionieri,
Collegamenti, Sussistenza, il reparto sanità e le
unità dei servizi. Comandante della brigata il
Generale Domingo Fornara. |
1952 |
Anche la
Brigata Taurinense è ricostruita a Torino il 15
aprile con il 4° Reggimento Alpini e il 1°
Artiglieria da Montagna, una Compagnia Mista Genio
(pionieri e collegamenti) e il Plotone Comando,
comandante è il Gen.B. Angelo Corrado. In seguito
alcuni reparti della Brigata parteciperanno ad
attività addestrative in ambiente NATO, denominati
Gruppo Tattico Aviotrasportabile saranno a
disposizione della Forza Mobile delle Forze Alleate
in Europa.
Maggio:
Viene costituito il
Comando IV Corpo d'Armata, insediato a
Bolzano gia dal maggio del 1945 come IV Comando
Militare Territoriale, alle sue dipendenze saranno
poste tutte le truppe Alpine.
1
settembre: Cambia l'assetto dei Battaglioni da
posizione; denominati: Gruppi di sbarramenti,
sbarramenti e opere. Riuniti in Raggruppamenti a
livello reggimentale, vengono costituiti 4
Raggruppamenti di frontiera:
XI dislocato a Tolmezzo (Udine),
XII a Paluzza (Udine),
XXI a Dobbiaco (Bolzano),
XXII a Bolzano.
Nasce una nuova specialità degli Alpini; inquadrato
nella Brigata Tridentina viene costituito il primo
Plotone Alpini Paracadutisti. Successivamente furono
costituiti reparti Paracadutisti anche nelle altre
Brigate Alpine.
|
1953 |
Il 1°
gennaio con sede a Merano è costituita la nuova
Brigata Alpina Orobica con il Plotone Comando,una
Compagnia Genio , il 5° Reggimento Artiglieria da
Montagna e il 5° Reggimento Alpini, che inquadrera’
i gloriosi Battaglioni Edolo, Tirano e Morbegno,
protagonisti di gesta indimenticabili di eroismo e
sacrificio nelle steppe della Russia.
Primo
comandante della Brigata il Col. Pietro Farello.
Maggio:
Nasce una nuova specialità Alpina. Alle unità
Collegamenti del Genio è data la denominazione di
Trasmissioni e trasformata in specialità autonoma.
Conseguentemente nell'ambito delle grandi unità
Alpine hanno vita le nuove Compagnie Alpine
Trasmissioni e le Compagnie Alpine Genio Pionieri.
1° Luglio
al comando del Gen. Carlo Ravnich inquadrando il 7°
Reggimento Alpini, il 6° Reggimento Artiglieria da
Montagna e il Plotone Comando e Trasmissioni si
costituisce a Belluno una nuova Brigata Alpina la
Cadore, ultima delle 5 grandi unità alpine del
dopoguerra.
Saranno
in seguito inserite le Compagnie: Genio Pionieri,
Trasmissioni, Controcarri e i reparti di supporto
logistico.
Le divisioni: Cuneense, Pusteria e Alpi Graie
non saranno piu ricostruite.
18 ottobre: in seguito alle controversie tra Italia
e Jugoslavia sulla sovranità del territorio libero
di Trieste, molte unità delle Brigate Alpine vengono
preventivamente schierate in Friuli sul confine
jugoslavo
|
1954 |
Causa lo scioglimento del XII Raggruppamento di
Frontiera, il IV gruppo di sbarramento, assumendo la
denominazione di
gruppo
sbarramenti
“Cadore”, entra nell'organico dell'omonima Brigata. |
1957 |
1°
Gennaio: tutti i Raggruppamenti di frontiera sono
trasformati in Raggruppamenti Alpini da posizione
indipendenti.
In
seguito i Gruppi di sbarramento saranno denominati
Battaglioni e gli Sbarramenti Compagnie:
- 11°
Raggruppamento alpini da posizione:
XII, XIII, XIV, XV, XVI battaglioni alpini da
posizione.
- 21°
Raggruppamento alpini da posizione:
XXIII, XXIV, XXV battaglioni alpini da posizione.
-22°
Raggruppamento alpini da posizione:
XXIX, XXX battaglioni alpini da posizione.
- XIX Battaglione, alpini da posizione "Cadore",
autonomo |
1958 |
Marzo:
Si inaugura a Trento il Museo-Sacrario delle Truppe
Alpine, in occasione della 31ª Adunata Nazionale
degli Alpini, organizzata per celebrare il 40°
anniversario della fine della 1ª Guerra Mondiale.
Nelle
Brigate Alpine sono inquadrate Sezioni di Aviazione
Leggera (SAL) diventando In seguito Reparti
Aviazione Leggera (RAL).
A 10 anni dalla ricostruzione l'organigramma delle
Brigate Alpine è ormai completo e inserito nel
contesto di difesa della neonata Reppubblica
Italiana, 4 delle 5 Brigate Alpine sono schierate
nelle Alpi nord-orientali a presidiare una zona di
confine da un'eventuale minaccia delle truppe del
Patto di Varsavia.
Le 5 grandi unita sono cosi composte:
Brigata Alpina Julia-
Udine
- 8°
Reggimento Alpini: Btg Tolmezzo, Gemona, Cividale,
L'Aquila
- 3°
Reggimento Art. Montagna: Gr Belluno, Udine,
Conegliano, Osoppo
- Reparto
Aviazione Leggera.
- Plotone
Paracadutisti.
- Comando
delle unità dei servizi.
-
Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni.
Brigata Alpina Tridentina-
Bressanone (BZ)
- 6°
Reggimento Alpini: Btg Bassano, Bolzano, Trento
- 2°
Reggimento Art. Montagna: Gr Verona, Asiago, Vicenza
- Reparto
Aviazione Leggera.
- Plotone
Paracadutisti.
- Comando
delle unità dei servizi.
-
Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni.
Brigata Alpina Taurinense-
Torino
- 4° Reggimento Alpini: Btg Aosta, Saluzzo, Susa,
Mondovi
- 1°
Reggimento Art. Montagna: Gr Aosta, Susa, Pinerolo
- Reparto Aviazione Leggera.
- Plotone Paracadutisti.
- Comando delle unità dei servizi.
- Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni.
Brigata Alpina Orobica-
Merano (BZ)
- 5° Reggimento Alpini: Btg Tirano, Edolo, Morbegno
- 5°
Reggimento Art. Montagna: Gr
Bergamo, Sondrio, Vestone
- Reparto Aviazione Leggera.
- Plotone Paracadutisti.
- Comando delle unità dei servizi.
- Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni.
Brigata Alpina Cadore-
Belluno
- 7° Reggimento Alpini: Btg Feltre, Pieve di Cadore,
Belluno
- 6°
Reggimento Art. Montagna: Gr
Lanzo, Pieve di Cadore, Agordo
- Reparto Aviazione Leggera.
- Plotone Paracadutisti.
- Comando delle unità dei servizi.
- Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni.
|
1962 |
30
Settembre: I 3 Raggruppamenti Alpini da posizione
diventano Raggruppamenti Alpini d'arresto, 2
entreranno nell'organico delle Brigate Alpine: il
21° rgpt nella Trindentina, il 22° rgpt.
nell'Orobica e l'11° rgpt alle dipendenze del
Comando Truppe Carnia Cadore.
Fino al 1969 molte unità delle Brigate Alpine sono
impiegate in Alto Adige per presidiare infrastutture
militari e civili in seguito alle attività
terroristiche dei separatisti tirolesi.
|
1963 |
Ritornano
a far parte degli Alpini i Battaglioni "valle".
Dal 1°
luglio i battaglioni alpini d'arresto, finora
contrassegnati da numeri romani, sono identificati
con il nome dei gloriosi Battaglioni che si erano
distinti nelle campagne di Grecia e Russia.
18 Ottobre: disastro del
Vajont. Molte unità delle brigate alpine
sono inviate a Longarone in aiuto alla popolazione
colpita dalla tragedia. Gli alpini della Brigata
Cadore sono tra i primi ad intervenire sul luogo
della tragedia, essendo Longarone nel suo territorio
di appartenenza.
Per l'opera prestata le bandiere del 7° Reggimento
Alpini e del 6° Reggimento Artiglieria da Montagna
saranno insignite della Medaglia d'Oro al Valor
Civile.
|
1964 |
A seguito
di una riforma dell'esercito è modificato l'assetto
degli Alpini d'arresto.
Vengono
sciolti il 21° e il 22° Raggruppamento, i
Battaglioni sono ridotti a 5: Val Tagliamento e Val
Fella inquadrati nell'11° Raggruppamento alle
dipendenze del Comando Truppe Carnia Cadore, il Val
Cismon alle dipendenze della Brigata Alpina Cadore,
il Val Brenta alla Tridentina e il Val Chiese
all'Orobica.
I Plotoni Paracadutisti delle Brigate Alpine sono
riuniti in un'unica Compagnia con sede a Bolzano
alle dirette dipendenze del 4° Corpo d'Armata.
|
1966 |
Agli inizi di novembre una eccezionale ondata di
precipitazioni colpisce l’Italia del nord. Tutte le
unità dell'esercito sono allertate per fronteggiare
l'emergenza. I reparti delle brigate sono duramente
impegnati nelle proprie zone ad arginare gli effetti
delle alluvioni e al ripristino della viabilità.
Alla fine delle operazioni alcune unita saranno
insignite di onoreficienze al valor civile. L'ottima
organizzazione logistica, i mezzi in dotazione e la
loro indipendenza operativa rendono i reparti delle
Brigate Alpine ideali per operazioni di soccorso e
protezione civile in ambiente montano
|
1968 |
2
Novembre: Il fiume Tanaro sommerge la periferia di
Asti e a Biella un'alluvione spazza via interi
fabbricati.
I reparti della Taurinense partecipano ai soccorsi.
|
1973 |
Gennaio: Il Comando IV Corpo d'Armata diventa IV
Corpo d'Armata Alpino. Con la ristrutturazione del
1975 muterà ancora denominazione in Comando 4° Corpo
d'Armata Alpino
|
1975 |
Ottobre :
per effetto della nuova ristrutturazione
dell'Esercito Italiano le truppe alpine acquisiscono
sostanziali modifiche.
Viene
abolito il livello reggimentale, i Battaglioni
Alpini passano alle dirette dipendenze delle
Brigate. Le bandiere dei celebri Reggimenti sono
trasferite ai Battaglioni.
Novembre:
Alle dirette dipendenze del 4° Corpo d’Armata Alpino
vengono costituiti due battaglioni del Genio, un
battaglione Trasmissioni, un gruppo Artiglieria e un
Autogruppo. A Trento, per trasformazione del
preesistente 14° Battaglione Genio Pionieri, nasce
il 4° Battaglione Genio Pionieri per Truppe Alpine
“Orta", ereditando le tradizioni del 4° Reggimento
Genio (costituito a Verona nel Novembre del 1926).
A Bolzano
nasce il 2° Battaglione Genio Minatori “Iseo”,
ereditando le tradizioni del 2° Reggimento Genio
(costituito sempre a Bolzano nell' aprile del 1954),
nel 1976 sarà dotato di cappello alpino e
ridenominato Battaglione Genio Alpino "iseo".
Sempre a
Bolzano, il IV Battaglione Trasmissioni di Corpo
d’Armata viene denominato 4° Battaglione
Trasmissioni “Gardena” ed eredita le tradizioni del
2° Reggimento Radiotelegrafisti.
Il 22
gennaio 1976 riceverà il cappello alpino.
Viene costituito a Bolzano, con personale del
disciolto IV Autogruppo di C.A., il 4° Autogruppo di
Corpo d’Armata “Claudia”. A Trento il IV Gruppo
Specialisti Artiglieria di Corpo di Armata indossa
il copricapo delle truppe Alpine, e assume la
denominazione di 4° Gruppo Spec.Artiglieria “Bondone”.
In seguito saranno costituiti i Battaglioni
logistici che andranno a sostituire i Raggruppamenti
Servizi delle Brigate.
|
1976 |
20
Gennaio: Tutte le Sezioni Aerei Leggeri delle
Brigate alpine sono riunite per costituire il
4° Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito
Altair con sede a Bolzano alle dipendenze
del 4° Corpo d'Armata Alpino.
Il 6
maggio alle ore 21,10' una violenta scossa di
terremoto sconvolge il Friuli Venezia Giulia. Gli
Alpini della
julia, anch'essi duramente colpiti dal sisma
(28 alpini vittime del crollo della caserma Goi
Pantanali a Gemona) prestarono i primi soccorsi alla
popolazione scavando nelle macerie e occupandosi dei
feriti. Nei giorni a seguire i Battagloni e le
Compagnie del Genio con altri reparti delle brigate
alpine furono mobilitati con uomini e mezzi per
fronteggiare l'emergenza. Per la ricostruzione
prestarono la loro opera gratuita anche 15.000 Penne
Nere in congedo dell'Associazione Nazionale Alpini.
L'anno dopo la Brigata Alpina Julia fu insignita
della medaglia d'Oro al Valor Civile con la seguente
motivazione:
“Unità
tragicamente e duramente colpita negli uomini e
nelle infrastrutture dal rovinoso terremoto del 6
maggio 1976, iniziava con prontezza instancabile ed
efficace opera di soccorso a favore delle
popolazioni del Friuli e della Carnia devastate, con
gli stessi reparti che, toccati dalla calamità,
avevano già versato un contributo di sangue.
Continuava nella sua azione con generoso slancio e
profondo impegno, fornendo ogni possibile sostegno
ai sinistrati, in fraterna ed incondizionata
dedizione. Fulgido esempio di virtù militari e di
altissimo senso di abnegazione”.
-Decreto Ministro degli Interni, 4 giugno 1977-.
|
1977 |
Gennaio - La composizione delle truppe
alpine al termine della ristrutturazione:
4° Corpo d'armata Alpino-
Bolzano
Quartier
Generale
Compagnia
Alpini Paracadutisti
4°
Autogruppo - Claudia
2°
Battaglione Genio Minatori - Iseo
4°
Battaglione Genio Pionieri - Orta
4°
Battaglione Trasmissioni - Gardena
4° Gruppo
Specialisti Artiglieria - Bondone
10°
Gruppo Artiglieria da Campagna smv. - Avisio
4°
Reggimento Artiglieria Pesante Campale
3° Gruppo
Squadroni cor. - Savoia Cavalleria
7°
Battaglione Carabinieri cor. - M.O. Petruccelli
4°
Raggruppamento Aviazione Leggera ALE - Altair
7a
Compagnia Trasmissioni
4°
Reparto RRR (Rifornimento, Recuperi, Riparazioni)
Brigata Alpina Cadore
-
Belluno
Reparto
Comando e Trasmissioni
Battaglione Logistico
Compagnia
Genio Pionieri
Compagnia
Controcarri
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Agordo
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Lanzo
Battaglione Alpini - Belluno
Battaglione Alpini - Pieve di Cadore
Battaglione Alpini – Feltre
Brigata Alpina Julia
-
Udine
Reparto
Comando e Trasmissioni
Battaglione Logistico
Compagnia
Genio Pionieri
Compagnia
Controcarri
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Belluno
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Conegliano
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Udine
Battaglione Alpini - Gemona
Battaglione Alpini - Cividale
Battaglione Alpini - Vicenza
Battaglione Alpini - Tolmezzo
Battaglione Alpini - L’Aquila
Battaglione Alpini d’arresto - Val Tagliamento
Brigata Alpina Orobica
- Merano
Reparto
Comando e Trasmissioni
Battaglione Logistico
Compagnia
Genio Pionieri
Compagnia
Controcarri
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Bergamo
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Sondrio
Battaglione Alpini - Morbegno
Battaglione Alpini - Tirano
Battaglione Alpini - Edolo
Battaglione Alpini d’arresto - Val Chiese
Brigata Alpina Taurinense
-
Torino
Reparto
Comando e Trasmissioni
Battaglione Logistico
Compagnia
Genio Pionieri
Compagnia
Controcarri
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Aosta
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Pinerolo
Battaglione Alpini - Mondovì
Battaglione Alpini - Saluzzo
Battaglione Alpini - Susa
Brigata Alpina Tridentina
-
Bressanone
Reparto
Comando e Trasmissioni
Battaglione Logistico
Compagnia
Genio Pionieri
Compagnia
Controcarri
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Asiago
Gruppo
Artiglieria da Montagna - Vicenza
Battaglione Alpini - Bassano
Battaglione Alpini - Bolzano
Battaglione Alpini - Trento
Battaglione Alpini d’arresto - Val Brenta
|
1979 |
Luglio:
il Battaglione Alpini d'Arresto Val Chiese della
Brigata Orobica viene ridotto a quadro, ad eccezione
della 253a Compagnia, che ridenominata
253a Compagnia Alpini d'Arresto Val
Chiese è posta alle dipendenze del Btg. Alpini d’
arresto Val Brenta.
In occasione del 1° concorso Cori Alpini alle armi
si formano i Cori delle Brigate Alpine. Insieme alle
già esistenti Fanfare di Brigata, con un repertorio
non solo alpino ma anche popolare e classico,
contribuiranno a far conoscere la tradizione alpina
con concerti ed esibizioni in Italia e all'estero.
|
1980 |
23
novembre: Terremoto in Irpinia.
Il 4° Corpo d'Armata invia nelle zone colpite dal
sisma vari reparti dei Battaglioni: Tirano,
Morbegno, L’Aquila, Feltre, Cividale, Saluzzo, Btg
Genio Orta, 4° Btg Trasmissioni Gardena.
|
1982 |
Il 4° Autogruppo di Corpo d'Armata Claudia e il 4°
Reparto RRR alle dipendenze del 4° C.d.A. Alpino,
confluiscono in un unico Battaglione denominato
24° Battaglione Logistico di
Manovra Dolomiti.
|
1985 |
Val di
Stava Trento, il 19 luglio cedono gli argini dei
bacini della miniera di Prestavel, una massa di
fango e acqua travolge il paese di Stava.
I reparti del 4° C.d.A. di stanza nelle città di
Trento e Bolzano insieme ai Vigili del Fuoco
Volontari, realtà delle valli trentine, sono i primi
ad intervenire. Per il recupero delle salme e le
operazioni di sgombero verranno impiegati circa
4.000 Alpini.
|
1986 |
Agosto:
Il Battaglione Alpini d'Arresto Val Brenta è ridotto
a quadro, rimane attiva la 262a cp. Alp.
arr.che ne assume il nome.
Scompare
la 253a cp. Alp. arr. residuo del
glorioso Battaglione Val Chiese alle dipendenze del
Val Brenta dal luglio 1979.
Tutte le Compagnie e i Battaglioni Genio Pionieri
sono trasformate in Genio Guastatori.
|
1987 |
Luglio: Alluvione in Valtellina. Le penne nere,
affiancate dalle squadre della Protezione Civile
dell'Associazione Nazionale Alpini di nuova
costituzione, sono impegnate in interventi di
soccorso, assistenza alla popolazione e ripristino
della viabilita’.
|
1989 |
9
Novembre, caduta del muro di Berlino. Atto finale
che sancisce la fine dell'influenza politica e
militare della Russia nei paesi dell'est Europa.
Imponenti manifestazioni popolari portarono a libere
elezioni determinando il distacco di tali paesi dal
patto di Varsavia, sciolto definitivamente il primo
luglio del 1991, alla fine dello stesso anno anche
l'Unione sovietica si divise in quindici stati
indipendenti.
La fine
del Patto di Varsavia muta l'assetto difensivo dei
paesi NATO, per le unità dell'Esercito Italiano a
presidio del confine nord orientale inizia la fase
di riduzione.
Vengono sciolti i Gruppi Artiglieria da Montagna
Belluno (in forza alla Julia) e Sondrio (in forza
all'Orobica).
|
1990 |
In marzo
con lo scioglimento del Battaglione logistico inizia
il riordinamento riduttivo della Brigata Orobica.
La Compagnia Alpini Paracadutisti prende il nome di
Compagnia Alpini Paracadutisti Monte Cervino
divenendo erede delle tradizioni acquisite dal
battaglione omonimo.
|
1991 |
Alla
luce degli avvenimenti nell'est Europa inizia una
nuova ristrutturazione dell'Esercito Italiano, é
ripristinato il livello reggimentale.
I
Reggimenti saranno ricostruiti sulla base di un solo
Battaglione o Gruppo.
I primi
ad essere costituiti in via sperimentale sono:
Reggimento Alpini Belluno (Brigata Cadore),
Reggimento Alpini l'Aquila(Brigata Julia)
Reggimento Artiglieria da Montagna Aosta
(Taurinense).
Marzo:
vengono soppressi i Gruppi Artiglieria da Montagna
Pinerolo della Taurinense e
Agordo della Cadore.
Il 27
luglio viene sciolta la Brigata Alpina Orobica.
Scompare
definitivamente il glorioso Battaglione Alpini
Tirano, il Battaglione addestramento reclute Edolo e
il Battaglione Alpini Morbegno con il Gruppo Art.
Mon. Bergamo sono posti alle dipendenze della
Tridentina in seno alla quale è soppresso il Gruppo
Art. Mon. Asiago mentre il Gruppo Art. Mon. Vicenza
passa alle dirette dipendenze del 4° Corpo d’Armata
alpino, ricevendo un nuovo armamento, sara
ridenominato Gruppo Artiglieria Pesante Campale
Vicenza.
Il Gruppo Art. Mon. Udine, alle dipendenze della
Brigata Julia, assume la fisionomia di Gruppo
Artiglieria Controaerei Udine
|
1992 |
Terminata
la fase sperimentale vengono costituiti i nuovi
Reggimenti Alpini:
Brigata Alpina Cadore
7°
Reggimento Alpini (base Battaglione Feltre)
12°
Reggimento Alpini (base Battaglione Pieve di Cadore)
16°
Reggimento Alpini (base Battaglione Belluno)
6°
Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo
Lanzo)
Brigata Alpina Julia
8°
Reggimento Alpini (base Battaglione Gemona)
9°
Reggimento Alpini (base Battaglione L'Aquila)
14°
Reggimento Alpini (base Battaglione Tolmezzo)
15°
Reggimento Alpini (base Battaglione Cividale)
3°
Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo
Conegliano)
Brigata Alpina Taurinense
2°
Reggimento Alpini (base Battaglione Saluzzo)
3°
Reggimento Alpini (base Battaglione Susa)
1°
Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo
Aosta)
Brigata Alpina Tridentina
5°
Reggimento Alpini (base Battaglione Morbegno)
11°
Reggimento Alpini (base Battaglione Trento)
5°
Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo
Bergamo)
Alle
dipendenze del 4° Corpo d'Armata sono costituiti:
2°
Reggimento Artiglieria Pesante Campale (base Gruppo
Vicenza), inquadrando i resti del disciolto 4°
gruppo specialisti d'artiglieria Bondone.
2°
Reggimento Trasmissioni (base 4° Btg Trasmissioni
Gardena).
I Reparti
Comando e Trasmissioni delle Brigate Alpine assumono
la denominazione di Reparto Comando e Supporti
Tattici, inquadrando le Compagnie Comando e Servizi,
Trasmissioni e Genio Guastatori.
Settembre: sono soppressi il Battaglione Alpini
d'Arresto Val Tagliamento della Julia e la 262a
compagnia Alpini d’Arresto Val Brenta della
Tridentina.
Se ne
vanno cosi’ gli ultimi reparti posti a presidio
delle fortificazioni del vallo alpino.
Sciolte le compagnie Controcarro della Taurinense e
della Tridentina.
|
1993 |
Marzo:
reparti della Taurinense, e in seguito anche della
Julia, per un totale di 1.030 uomini sono in
Mozambico, impegnati nella Missione ONU
"Albatros", fino all'aprile dell'anno
successivo.
Agosto
Inizia l'operazione "Testuggine",
reparti della Julia sono occupati nella sorveglianza
del confine italo - sloveno causa gli avvenimenti
nella ex Jugoslavia,l'operazione terminerà nel
febbraio 1995
Ottobre:
A Trento il 4° Battaglione Genio Pionieri Orta è
elevato al rango di Reggimento costituendo il 1°
Reggimento Genio Pionieri Alpino, alle dirette
dipendenze del 4° C.d'A
Settembre: Gli alpini perdono una delle loro celebri
caratteristiche: il Mulo, a Belluno sono posti
all'asta gli ultimi 23 quadrupedi. Scompare cosi un
elemento che ha fatto non solo la storia ma anche la
leggenda delle Penne Nere
|
1994 |
Con le operazioni "Vespri Siciliani" e "Riace" le
truppe alpine sono impiegate nelle regioni
dell'Italia meridionale con funzioni di polizia
operando al controllo del territorio e vigilanza di
obiettivi di particolare interesse, per far fronte
alla minaccia della malavita organizzata.
Nel
novembre il 4° Corpo d'Armata Alpino diede il suo
contributo per alleviare i disagi conseguenti un
alluvione che colpisce il Piemonte.
|
1995 |
Causa il
calo demografico e l'opportunità per le nuove leve
di prestare servizio civile si devono operare altre
riduzioni ai reparti delle brigate alpine.
Sono
soppressi: il 6° Reggimento Artiglieria da Montagna
Gr. Lanzo (Brigata Alpina Cadore), il 15° Reggimento
Alpini Btg Cividale e il Gruppo Artiglieria
Contraerei Leggera Udine (Brigata Alpina Julia).
Il 2°
Battaglione Genio Guastatori Alpini Iseo è
rinominato 2° Reggimento Genio Guastatori,
inquadrando i resti del disciolto 1° Reggimento
Genio Alpino Orta, con sede a Trento, sarà posto
alle dipendenze della Julia.
Le Brigate Jula e
Taurinense venivano insignite della Croce d'Oro al
Merito dell'Esercito alle Bandiere di Guerra del 3°
Rgt. (Taurinense) e 15° Rgt. Alpini (Julia). Una
Croce d'Argento al Merito di Guerra alle Bandiere di
Guerra dell'8° e 14° Rgt. della Julia e una Croce di
Bronzo al Merito dell'Esercito alle Bandiere di
Guerra dei Battaglioni Logistici della Taurinense e
della Julia, nonchè una Croce d'Argento al Merito
dell'Esercito alle Bandiere di Guerra al 4° Rgt.
Aves Altair, che era di supporto al 4° Corpo
d'Armata Alpino.
I reggimenti alpini iniziano gli avvicendamenti nel
teatro balcanico, in Bosnia, Kosovo ed Albania,
inquadrati nelle diverse forze di pace dell'Alleanza
Atlantica. Le operazioni nei Balcani termineranno
nel 2004.
Viene elevata a
livello di Battaglione la Compagnia Paracadutisti
Monte Cervino, ricevendo in eredità l'onore e la
storia del glorioso Battaglione Sciatori Monte
Cervino
|
1996 |
A Udine è soppresso il Btg Addestramento Reclute
Vicenza della Julia
Luglio: La Compagnia Alpini Paracadutisti Monte
Cervino è elevata al rango di Battaglione diventando
cosi’ il Battaglione Alpini Paracadutisti Monte
Cervino.
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1997 |
10
gennaio: Con una solenne cerimonia nella piazza dei
Martiri di Belluno viene sciolta la Brigata Alpina
Cadore, sono soppressi il 12° Rgt Alpini, il Reparto
Comando e supporti tattici e il Battaglione
Logistico. Passano alle dipendenze della Brigata
Alpina Julia il 7° Rgt Alpini e il 16° Rgt. Il 9°
Rgt alpini gia ‘della Julia, è ceduto alla
Taurinense .
E'
soppresso il Battaglione Addestramento Reclute
Mondovì.
Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il
Comando 4° Corpo d'Armata Alpino e trasformato in
Comando Truppe Alpine (COMALP) mantenendo alle
dipendenze le Brigate Alpine, il 6°Rgt Alpini, il
Battaglione Alpini Paracadutisti e il Centro
Addestramento di Aosta.
Il 3°
Rgt. Alpini della Taurinense veniva inviato a
Sarajevo a condurre l'operazione "Constant Guard".
Qualche mese dopo veniva rilevato dal 14° Rgt.
Alpini della Julia
9 luglio: per una esplosione accidentale muore
l'Alpino Diego Vaira dell'Ospedale da Campo della
Brigata Taurinense a Valona (Albania) durante la
missione "Alba"
|
1998 |
Marzo: il B.A.R. Edolo, della Tridentina, diviene
18° Reggimento Addestramento Reclute, il 16°
Reggimento Alpini Belluno, della Julia, viene
trasformato in Centro di incorporazione leva,
passando entrambi alle dipendenze del Comando Truppe
Alpine.
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1999 |
Settembre: approvato dal Consiglio dei Ministri il
Disegno di legge per la riforma del servizio
militare, SPARISCE LA LEVA OBBLIGATORIA. |
2000 |
Per le mutate condizioni geopolitiche internazionali
inizia una riforma dell'Esercito Italiano da
impostare su un concetto di sicurezza più che di
difesa con reparti snelli, prontamente operativi e
di qualità, da impiegarsi in operazioni interforze
in ambito ONU e NATO.
Viene istituito il servizio militare professionale
che con un graduale inserimento di volontari porterà
alla fine della leva obbligatoria in sei anni.
|
2001 |
Maggio:
Con lo scioglimento del 5°
reggimento
artiglieria
da montagna (gruppo Bergamo) e la Compagnia Genio Guastatori,
inizia il riordinamento riduttivo della Brigata
Tridentina.
Sciolto il Battaglione Logistico della Taurinense,
che passa alle dirette dipendenze del 1°
Reggimento di manovra
Gli Alpini sono presenti nelle operazioni
militari in Bosnia, Kossovo e Albania con il 14° e
7° Rgt. Alpini della Julia, il 1° Rgt. Art, da
Montagna, il 3° Rgt. Alpini della Taurinense e il 5°
Rgt. Alpini della Tridentina
Il 19 ottobre gli Alpini
dimostrano il loro valore e la loro abilità nella
famosa Cambrian March Patrol in Gran Bretagna
classificandosi al 1° posto con una Pattuglia della
Julia sbaragliando gli avversari.
9 agosto: cadono Kosovo a
Marines il Primo Caporal Maggiore Fioretti Giuseppe
e il Caporal Maggiore De Nigro dino Paolo.
|
2002 |
Per la
Taurinense e la Julia inizia la preparazione alla
missione "Isaf" in Afghanistan nell'ambito delle
varie operazioni ONU e NATO. Reparti di Fanteria,
Artiglieria, Genio Guastatori e Paracadutisti delle
truppe Alpine dovranno registrare altre
Penne Nere cadute in missioni di pace.
Alle dipendenze della Brigata Alpina Taurinense,
sulla base del 2° battaglione del reggimento genio
ferrovieri, è ricostituito a Torino il 32°
battaglione Genio Guastatori Alpini ,inquadrando la
compagnia genio della brigata, sarà erede del
glorioso XXXII battaglione guastatori del genio che
partecipo’ alla guerra d'Africa nel 1941.
La
Tridentina conclude il suo riordinamento cedendo il
5° reggimento alpini (battaglione Morbegno)
alla Brigata Alpina Julia.
Passano
alla diretta dipendenza del COMALP l'11° reggimento
alpini (battaglione Trento) in seguito disciolto e
il
6°
reggimento alpini
(battaglione
Bassano)
posto a comando delle aree addestrative del Trentino
Alto Adige.
31 dicembre: La Brigata Alpina Tridentina è
ufficialmente sciolta
Un nuova Pattuglia
della Julia ribadendo, se ve ne fosse il
bisogno, l'alto grado di addestramento raggiunto,
riconquista il primo posto alla Cambrian March
Patrol.
|
2003 |
Gennaio:
La Tridentina è ricostituita a livello di Divisione
e trasferita a Bolzano alle dipendenze del Comando
Truppe Alpine come
Comando di proiezione, senza forze assegnate in
tempo di pace. Può essere ricomposta e ridislocata
in caso di esigenze nazionali e internazionali.
Reparti di Ranger del Battaglione Alpini
Paracadutisti Monte Cervino ( unici nell'Esercito
Italiano con tale qualifica) iniziano
l'avvicendamento nell'ambito dell'operazione "Antica
Babilonia" in Iraq.
|
2004 |
Agosto. è
anticipata al 1° gennaio 2005 la sospensione del
servizio di leva obbligatorio, inizialmente prevista
per il 2007, vengono cosi’ sciolti i Reggimenti
Addestramento Reclute 16° Belluno e 18° Edolo.
Per la
sempre maggiore richiesta di soldati qualificati da
impiegare nelle missioni internazionali, nelle
truppe alpine sono creati due nuovi Reggimenti.
Alle
dipendenze del Comando Truppe Alpine è ricostituito
a Bolzano il
4° Reggimento Alpini Paracadutisti,
assorbendo il Battaglione Monte Cervino riceve la
bandiera di guerra del 4° Alpini sciolto nel 1976.
Il 32° battaglione Genio Guastatori Alpini della
Taurinense diventa
32° Reggimento Genio Guastatori Alpini.
14
luglio: Cade a Nassirya in Iraq il Sergente
Casagrande Davide del Btg. Paracadutisti Monte
Cervino.
|
2005 |
Ennesima soppressione di reparti Alpini. In seno
alla Julia viene sciolto il 14° Reggimento Alpini.
|
2006 |
La composizione delle
Truppe Alpine è la seguente:
Comando Truppe Alpine -
Bolzano
4° Rgt. Alpini
Paracadutisti Monte Cervino - Bolzano
6° Rgt. Alpini - S. Candido
(BZ)
Centro Addestramento Alpino
- Aosta
Comando Divisione
Tridentina - Bolzano
Brigata Alpina
Taurinense - Torino
2° Rgt. Alpini - Borgo S.
Dalmazzo (CN)
3° Rgt. Alpini - Pinerolo
(TO)
9° Rgt: Alpini - L'Aquila
1° Rgt. Artiglieria
Terrestre - Fossano (CN)
32° Rgt. Genio Guastatori
Alpini - Torino
Reparto Comando e Supporti
Tattici - Torino
1° Rgt. Nizza Cavalleria -
Pinerolo (TO)
Brigata Alpina Julia -
Udine
5° Rgt. Alpini - Vipiteno
(BZ)
7° Rgt. Alpini - Belluno
8° Rgt. Alpini - Cividale
del Friuli (UD)
3° Rgt. Artiglieria
Terrestre - Tolmezzo (UD)
2° Rgt. Genio Guastatori -
Trento
Reparto Comando e Supporti
Tattici - Udine
Altri Reparti non
appartenenti al COMTA
24° Rgt. Logistico di
Manovra Dolomiti - Merano (BZ)
2° Rgt. Trasmissioni
Gardena - Bolzano
2° Rgt. Art. Terrestre
Vicenza - Trento
Questo anno sarà segnato
dal sacrificio di ben 5 Alpini della Brigata
Taurinense in missione di pace a Kabul in
Afghanistan:
Il 5 maggio cadono a Kabul
il Tenente Mario Fiorito del 2° Rgt. Alpini ed il
Maresciallo Ordinario Polsinelli Luca del 9° Rgt.
Alpini.
19 settembre: cade a Kabul
in Afghanistan il Caporal Maggiore Orlando Giuseppe
del 2° Rgt. Alpini.
26 settembre: Cade a Kabul
il Caporal Maggiore Langella Giorgio del 2° Rgt.
Alpini.
30 settembre: cade a Kabul
il Caporal Maggiore Cardella Vincenzo del 2° Rgt.
Alpini.
|
2009 |
il 15 ottobre cade a Herat in Afghanistano
il Primo Caporal Maggiore Ponziano Rosario del 4°
Rgt. Alpini Paracadutisti Monte Cervino. |
2010 |
Il 9 ottobre un ordigno
artigianale colpisce duramente il 7° Rgt. Alpini
facendo saltare in aria un veicolo blindato Lince.
Sono 4 Caporal Maggiori delle Penne Nere che a bordo
di esso perderanno la vita: Ville Sebastiano,
Vannozzi Francesco, Manca Gianmarco, Pedone Marco
Il 31 dicembre a
Būjī
in Afganistan viene ucciso il Caporal
Maggiore Matteo Miotto, Alpino del 7° Rgt. Alpini di
Belluno. |
2011 |
il 4° Rgt. Alpini Paracadutisti Monte Cervino,
cambia la propria sede da Bolzano a Montorio
Veronese
18
gennaio: perde la vita a Bala Morghab il Caporal
Maggiore del 8° Rgt. Alpini Luca Sanna.
Il
Generale Biagio Abrate, già Comandante della Brigata
Taurinese, assume l'incarico di Capo di Stato
Maggiore della Difesa. Eì il primo Generale Alpino a
ricoprire questo prestigioso ruolo.
Il
28 febbraio è la volta del Tenente Ranzani Masssimo
del 5 Rgt, Alpini a dover perire nella zona di
Shindand per l'esplosione di uno IED.
Il
6 dicembre il Generale di Corpo d'Armata Claudio
Graziano, già Comandante della missione in Mozambico
e Della Brigata Taurinense, viene nominato Capo di
Stato Maggiore dell'Esercito
|
2012 |
Anche in quest'anno gli Alpini hanno dovuto
registrare la perdita, avvenuta il 25 ottobre, del
Caporale Chierotti Tiziano del 2° Rgt. Alpini |
2013 |
Il 30 Gennaio il Generale
di Corpo d?Armata Biagio Abrate lascia l'incarico di
Capo di Stato Maggiore della Difesa
|
2014 |
1 luglio: il 4° Rgt. Alpini Paracadutisti Monte
Cervino, cambia la dipendenza dal Comando Truppe
Alpine al Comando Forze Speciali Esercito che è alle
dirette dipendenze dello Stato Maggiore
dell'Esercito
4
novembre: l'Alpino paracadutista Caporal Maggiore
Capo Andrea Adorno ha ricevuto dalle mani del
Presidente dello Repubblica, la Medaglia d'Oro al
Valor Militare.
Andrea Adorno è il primo graduato dell'Esercito
Italiano, vivente ed in servizio, a ricevere la
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Il
16 settembre il Generale di Corpo D'Armata Alberto
Primicerj Lascia il Comando delle Truppe Alpine al
Generale di Divisione Felice Bonato per assumere il
comando delle Forze Operative Terrestri
Il
24 dicembre il Generale di Corpo d'Armata Claudio
Graziano viene designato Capo di Stato Maggiore
della Difesa. |
2015 |
Il
28 febbraio il Generale Graziano lascerà il suo
incarico di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito
per assumere il nuovo compito di Capo di Stato
Maggiore della Difesa.
L'attuale organizzazione delle Truppe Alpine è la
seguente:
Comando Truppe Alpine
(Bolzano)
Divisione Tridentina (Bolzano)
Centro Addestramento
Alpino (Aosta)
Brigata Alpina
Taurinense (Torino)
-
Reparto comando e
supporti tattici "Taurinense" (Torino)
-
2° Rgt. Alpini (San
Rocco di Cuneo)
-
3° Rgt. Alpini
(Pinerolo, Oulx)
-
9° Rgt. Alpini
(L'Aquila)
-
1° Rgt. Nizza
Cavalleria (Bellinzago Novarese)
-
1° Rgt. Artiglieria
Terrestre (Montagna) (Fossano)
-
32° Rgt. Genio
Guastatori Alpino (Torino)
-
1° Rgt. di Manovra
(Rivoli Torinese)
Brigata Alpina Julia
(Udine)
-
Reparto comando e
supporti tattici "Julia" (Udine)
-
5° Rgt. Alpini
(Vipiteno)
-
7° Rgt. Alpini
(Belluno)
-
8° Rgt. Alpini (Cividale
del Friuli, Venzone)
-
3° Rgt. Artiglieria
Terrestre (Montagna) (Tolmezzo)
-
Reggimento Piemonte
Cavalleria (Trieste)
-
2° Rgt. Genio
Guastatori Alpino (Trento)
-
24° Rgt. di Manovra
(Merano
Reparti Alpini dipendenti da altri comandi
Comando
Artiglieria (Bracciano)
Comando
Trasm. e Informazioni dell'Esercito Brigata
Trasmissioni (Anzio)
Comando
Forze Speciali dell'Esercito (Pisa)
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