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Nel 1934 viene costituito il 2° Comando Superiore Alpino “Tridentino”, per trasformazione del preesistente II° raggruppamento alpini, fondato il 7 gennaio 1923.


L’anno dopo, il 31 ottobre del 1935, l’unità assume la denominazione di 2° Divisione Alpina Tridentina.
Nel 1937 con sede a Merano, inquadra il 5° e il 6° reggimento alpini, il 2° reggimento artiglieria alpina e la 2° compagnia misto genio. Quest’ultimo diviene nel 1939 2° battaglione misto genio.

Nel giugno del 1940 prende parte alle operazioni sul fronte francese. Nel novembre dello stesso anno viene dislocata per partecipare alle operazioni sul fronte Greco-Albanese.  Dopo un notevole contributo di sangue, la Tridentina rientra in Italia nell’aprile del 1941. Nel luglio 1942 partecipa alla campagna di Russia e viene dislocata sul Don. A metà dicembre dello stesso anno i Russi sfondano sul Don e inizia la drammatica ritirata. Insieme ad altri reparti alpini, la Tridentina rimane a coprire la ritirata con il risultato di rimanere accerchiata. Dopo un lungo cammino insieme a una immensa colonna di sbandati, affrontando numerose battaglie, oltre che la fame e il freddo, l' ’accerchiamento viene rotto con la vittoriosa battaglia di Nikolajewka durante la quale il comandante della divisione, generale Luigi Reverberi, salito su un semovente tedesco, incita gli uomini con il grido “Tridentina Avanti”, divenuto poi il motto della Tridentina. Il generale Riverberi per questo motivo viene insignito della medaglia d’oro al valor militare.  Rientrata in Italia la Tridentina, si scioglie a causa dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Molti dei suoi alpini, tra cui anche il generale Reverberi vengono deportati in Germania.

Viene ricostituita come brigata alpina Tridentina il 1° maggio del  1951 con il 6° reggimento alpini e il 2° reggimento artiglieria da montagna. Negli anni seguenti vengono costituite le unità minori.

Nell’agosto del  1953 reparti della brigata vengono mobilitati per l’esigenza Triestre, che si conclude nel dicembre 1954.

Nel 1961, reparti della brigata vengono impiegati per le operazioni di ordine pubblico in Alto Adige, fino al 1970.

Nel 1962 la brigata inquadrava il 6° reggimento alpini con i battaglioni Bolzano, Trento, Bassano e la 6° compagnia mortai; il 2° reggimento artiglieria da montagna con i gruppi Vicenza, Asiago e Verona; il Comando delle unità dei servizi; il Reparto Aviazione Leggera.
Nel 1963 reparti della Tridentina partecipano alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal disastro del Vajont.

Nel 1964 il plotone paracadutisti confluisce insieme a quelli delle altre brigate, nella compagnia alpini paracadutisti del IV Corpo d’armata.

Nel 1966 tutte le brigate alpine sono impegnate a fronteggiare gli effetti di una terribile alluvione che colpisce l’Italia. Alla fine delle operazioni la compagnia genio pionieri della brigata sarà insignita della medaglia di bronzo al valor civile.

Nel 1967 il Comando delle unità dei servizi diviene Comando raggruppamento servizi.
Dopo la ristrutturazione del 1975 la brigata comprende:

  • Comando Brigata

  • Reparto comando e trasmissioni

  • Battaglioni alpini Trento e Bassano

  • Battaglione alpini d’arresto Val Brenta

  • Battaglione quadro Bolzano

  • Gruppi di artiglieria da montagna Vicenza e Asiago

  • Battaglione logistico

·        Compagnia genio guastatori e compagnia controcarro

Nel 1975 viene costituita la Fanfara della brigata alpina Tridentina, con sede a Bressanone (BZ). La fanfara si esibisce in prestigiose manifestazioni e partecipa ad alcune trasmissione televisive negli anni seguenti.

Nel 1976 unità della brigata partecipano alle operazioni di soccorso del terremoto del Friuli e nel 1980 in quelle per il terremoto della Campania-Basilicata.

Nel 1979 viene fondato il coro della brigata alpina Tridentina, con sede a Bressanone (BZ). L’esordio avviene in occasione del concorso “Alpini in Armi”. Negli anni seguenti il coro presenzia a diverse manifestazioni pubbliche, apparendo in trasmissioni televisive. Nel 1985 viene costituita la 353° compagnia per la formazione e l'addestramento delle reclute destinate alle unità logistiche, ai supporti di brigata e ai reparti autonomi. La compagnia è posta alle dipendenze del battaglione Val Brenta. Nello stesso alcuni reparti intervengono nel disastro della Val di Stava.

Nel 1986 il battaglione alpini Val Brenta viene sciolto insieme alle compagnie d’arresto cedute da altri reparti disciolti negli anni precedenti. Rimane in vita la sola 262° compagnia.
Nel 1987 gli alpini della Tridentina sono in Valtellina per prestare soccorso alle popolazioni alluvionate.
A seguito della riforma del 1991 viene sciolto il gruppo Asiago, mente il gruppo Vicenza diviene gruppo di artiglieria pesante campale, alle dipendenze del 4° corpo d’armata alpino. Nel 1991 la  brigata risulta così composta:

  • Comando Brigata

  • Reparto comando e trasmissioni

  • Battaglioni alpini Trento, Bassano e Morbegno (dalla disciolta brigata Orobica)

  • 262° compagnia alpini d’arresto Val Brenta

  • Battaglione addestramento reclute Edolo (dalla disciolta brigata Orobica)

  • Gruppo d’artiglieria da montagna Bergamo (dalla disciolta brigata Orobica)

  • Battaglione logistico

·         Compagnia genio guastatori e compagnia controcarro

Nel 1992 la 262° compagnia segue il destino dei reparti d’arresto e viene sciolta. Anche la compagnia controcarro segue lo stesso destino. Contemporaneamente vengono ricostituiti i reggimenti alpini.

 Nello stesso anno unità della brigata vengono impegnate nell’operazione Vespri Siciliani, fino al 1993.

 Nel 1993 il reparto comando e trasmissioni diviene reparto comando e supporti tattici, inglobando la compagnia genio guastatori.

 Nel 1993 la brigata Tridentina è così composta:

  • Comando Brigata

  • Reparto comando e supporti tattici

  • 5° reggimento alpini, battaglione Morbegno

  •  6° reggimento alpini, battaglione Vicenza

  • 11° reggimento alpini, battaglione Trento

  • B.A.R. Edolo

  • 5° reggimento artiglieria da montagna , gruppo Bergamo

  • Battaglione logistico

Nel 1994 reparti della brigata sono impegnati nell’operazione Riace.

Nel novembre dello stesso anno una violenta e improvvisa alluvione colpisce alcune zone del Piemonte. Reparti della brigata Tridentina, in collaborazione con altri intervengono in aiuto alla popolazione. Il 6° e l’11° reggimento alpini vengono insigniti dalla Croce Rossa della medaglia di bronzo al merito.

 Il 1° marzo 1998 il BAR Edolo diviene 18° Reggimento Addestramento Reclute e passa alle dipendenze del Comando Truppe Alpine.

 Il 31 dicembre 1999 la fanfara della brigata alpina Tridentina viene sciolta.
Tra agosto e novembre 2000, un plotone della Brigata Tridentina viene impiegato in Albania nel contesto dell’operazione “Joint Guardian”.

 Il 15 maggio 2001 viene sciolto il 5° reggimento artiglieria da montagna con il gruppo Bergamo e nel corso dello stesso anno anche il battaglione logistico inzia la sua chiusura che si conclude nei primi mesi del 2002. Il 31 dicembre viene ufficialmente sciolto il comando brigata e il 1 di gennaio nasce il Comando Divisione Tridentina, con sede a Bolzano. Il Comando Divisione Tridentina è un comando che non ha alle sue dipendenze nessun reparto ma che può essere alimentato con reparti già esistenti o di nuova costituzione in caso di necessità. In pratica si tratta di un contenitore vuoto.

 

La composizione della Brigata Alpina Tridentina (Bressanone BZ) era la seguente:

 

- 6° Reggimento Alpini, con i Battaglioni: Bassano, Bolzano, Trento
- 2° Reggimento Artiglieria da Montagna, con i Gruppi: Verona, Asiago, Vicenza
- Reparto Aviazione Leggera.
- Plotone Paracadutisti.
- Comando delle unità dei servizi.
- Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni.

 

Fonte: Truppe Alpine

 

 

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Ultimo aggiornamento 08 gennaio 2015