Non c'è
ombra di dubbio che l'idea sia magnifica, entusiasmante
e sotto sotto anche commovente. L'idea che su quel
pennone torni a sventolare la nostra bandiera va molto
al di là di un semplice fatto di cronaca.
Praticamente sono passati quasi 50 anni da quando
assistevamo inquadrati alle quotidiane alza e ammaina
bandiera che non erano solo delle vuote formalità e
procedure militari, bensì scandivano l'inizio
e la fine della nostra giornata militare. Quando
inquadrati, allineati e coperti, irrigiditi
sull'attenti guardavamo la bandiera tricolore salire o
scendere dal pennone..... alzi la mano chi di noi non si
è sentito fiero e orgoglioso di essere Alpino e di
servire la Patria! Ma non basta, quando si doveva dare
un appuntamento a qualche commilitone, amico o parente
lo si dava "dal pennone della bandiera"
per essere certi di trovarsi. La Messa da Campo veniva
officiata dal Cappellano Militare su un altare eretto
vicino al nostro pennone.
Il basamento del pennone, con l'aquila del 2° reggimento
Alpini, sarà stato fotografato milioni di volte. Infatti
era l'unico posto che poteva offrire, all'interno della
caserma, uno sfondo decente alle foto che ci facevamo
fare e che ora lentamente ingialliscono conservate
gelosamente nei nostri album "della naja".....
Sarebbe davvero bello, meraviglioso e credo apprezzato
da tutti, Braidesi e non, che si mantenesse vivo il
ricordo della Caserma Trevisan a cui centinaia di
migliaia di Alpini si sentono spiritualmente legati,
salvando e quindi rimettendo in Servizio Permanente
Effettivo, lo "storico" pennone portabandiera
salvandolo così da una vergognosa quanto ingrata e
irriconoscente demolizione.
Gli Alpini
si sa come sono, non amano "farsi belli" davanti
agli altri, e men che meno non si vantano delle loro
imprese, e men che meno rinfacciano agli altri quello
che hanno fatto per loro.
Lasciatemi però, in un'occasione così importante per la
Città di Bra e per noi Alpini, fare un eccezione: è
fuori di dubbio che il rapporto Bra - Alpini sia sempre
stato ottimo. La città, i cittadini ci hanno sempre
trattato e accolto benissimo e con simpatia ovunque, ma
è altrettanto vero che la città di Bra deve forse anche
lei qualcosa a noi Alpini: facciamo due conti semplici
semplici e decisamente approssimati: Le tre compagnie:
Saluzzo, Susa e Aosta (volutamente non considero la
Compagnia Comando perché numericamente molto
inferiore) addestravano, ogni anno 5.000 reclute divise
in 3 scaglioni.
Se, a titolo d'esempio, prendiamo in esame un lasso di
tempo di 50 anni, ciò comporta la presenza a Bra di ben
250.000 Alpini che mangiavano come lupi ai bordi dei
campi di addestramento indimenticabili panini venduti da
volenterosi ambulanti con i carrettini pieni di
vettovaglie che seguivano la truppa. Alpini
che riempivano bar, strade, piazze, trattorie, balere,
ristoranti e alberghi non solo per loro ma anche con
parenti e amici che venivano a Bra per passare qualche
tempo con il loro congiunto che serviva la Patria in
armi. Possiamo dire che nel corso della suo
addestramento di base nella Caserma Trevisan di Bra ogni
recluta abbia speso, di tasca sua, un minimo di 200
Euro? Se moltiplichiamo questa irrisoria cifra per
250.000 viene fuori che, come minimo dei minimi, gli
Alpini, in 50 anni, hanno speso la ragguardevole cifra
di 50 milioni di Euro!!!!
Che non sono certo bruscolini!! Mi pare che gli Alpini
abbiano contribuito notevolmente al benessere della
Città di Bra, e su questo credo che non ci piova!!
Ora tutto è finito, ma i militari del 2° Reggimento
Alpini, che non hanno chiesto mai nulla
all'Amministrazione Comunale di Bra chiedono solo che
sia "salvato" e salvaguardato il loro pennone in
maniera che, anche in una nuova realtà commerciale, sia
conservata la memoria della gloriosa e immortale Caserma
Trevisan che è stata la casa di oltre 250.000 Alpini che
non si rassegnano alla sua definitiva immeritata
scomparsa. Un'iniziativa del genere credo che
debba incontrare non solo l'entusiastico consenso di
tutti gli Alpini d'Italia che "sono passati dalla
Trevisan" ma anche e soprattutto di tutti i cittadini di
Bra che, se provano ancora un sentimento di riconoscenza
e gratitudine verso gli Alpini, hanno, con
questa occasione irripetibile, la possibilità di
compiere un atto meritorio "sentito" e apprezzato da
tutti.
Ritengo che alla realizzazione di questo progetto sia
auspicabile l'attiva collaborazione della Associazione
Nazionale Alpini di Bra che magari potrebbe "gestire" il
pennone e la sua manutenzione, ivi inclusa la bandiera,
avendo cura, ogni tanto, di darci una bella lavata.
Capisco che in tutte le cose ci sia un risvolto
economico e finanziario ma sono altrettanto sicuro che
se la locale Associazione Nazionale Alpini facesse, tra
i suoi iscritti e non, una raccolta fondi per
acquistare un paio di bandiere italiane da issare
sul "nostro" pennone, avrebbe un grandissimo successo
che la metterebbe in grado di acquistare non 2 ma 10
bandiere!!! In tal modo, ancora una volta, gli Alpini
sarebbero in grado di "arrangiarsi" da soli!!!
Personalmente sono disponibile sin da ora a partecipare
alle spese che si rendessero necessarie per la
realizzazione di questo affascinante ed attraente
progetto!!!
Tutto sommato, tutti noi Alpini della Trevisan per la
prima volta nella nostra vita chiediamo che venga
salvato dalla distruzione un semplice, umile pennone su
cui continuare a issare e ammainare la bandiera
tricolore chiediamo alla Città di Bra di fare un
piccolissimo sforzo, per mantenere vivo e sempre attuale
un passato di cui sia i Braidesi che gli Alpini devono
essere fieri e orgogliosi e che non può e non deve
essere cancellato da un Centro Commerciale pieno di luci
e colori rutilanti con i suoi negozi di elettronica,
abbigliamento, biancheria, fast-food, elettrodomestici,
e quanto altro! E' vero, i tempi e le cose cambiano e
si evolvono, ma è altrettanto vero che anche certi
valore come l'amore per il tricolore e l'amor di
Patria rimangono fermi e immutati per sempre e si
esprimono anche salvando dalla distruzione un umile
pennone portabandiera in cima al quale tutti gli uomini
di buona volontà auspicano di vedere
nuovamente sventolare il nostro tricolore.
Confido che la Città di Bra, dopo oltre 50 anni di
convivenza con gli Alpini, abbia da essi assorbito quel
tot di "Spirito Alpino" che le permetta di rendere una
realtà questo nostro splendido desiderio.
ex - C.M. Ernesto Vigo (2° scaglione/66)
Istruttore Reclute Caserma Trevisan
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