Cambio al 1° Reggimento Artiglieria da Montagna

 

 

Data: 12 settembre 2013

 

Ieri, 11 settembre 2013, il Colonnello Aldo Costigliolo ha ceduto il comando del 1° Reggimento Artiglieria da montagna al parigrado Davide Scalabrin, dopo oltre due anni di permanenza a Fossano (CN). 
La cerimonia si è svolta presso la caserma “Perotti”, sede del reggimento, alla presenza del Generale Massimo Panizzi, Comandante della Brigata Alpina “Taurinense”, e di numerose Autorità civili e religiose regionali e cittadine.
Nel periodo trascorso al comando dell’unità il Colonnello Costigliolo ha guidato gli artiglieri in numerose operazioni in Italia e all’estero.
Dal settembre 2012 al marzo di quest’anno infatti, i militari del 1° da montagna sono stati impegnati in Afghanistan, realizzando nella regione occidentale decine di infrastrutture di base, tra cui numerose scuole, contribuendo così in modo sostanziale allo sviluppo della regione occidentale del Paese asiatico.
In Italia il 1° da montagna è stato fortemente impegnato nei soccorsi prestati alle popolazioni di Genova e La Spezia colpite dall’alluvione dell’ottobre 2011, intervenendo anche l’anno successivo per l’emergenza neve in Basilicata e nel Lazio.
Sempre sul versante nazionale, nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” al fianco delle forze dell’ordine per la sicurezza della città di Genova, il Colonnello Costigliolo ha ricoperto l’incarico di Comandante di Piazza nel capoluogo ligure. 
Per il Colonnello Scalabrin si tratta di un ritorno a Fossano, dove nel 2010 aveva già comandato il gruppo “Aosta” del reggimento, provenendo dal Comando della “Taurinense”, dove ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Operazioni, Piani e Addestramento.


Cambio alla Brigata Alpina Taurinense

Data: 4 settembre 2013

 

Ieri mattina, 5 settembre 2013, il Generale Dario Ranieri ha ceduto il Comando della Brigata alpina “Taurinense” al Generale Massimo Panizzi, al termine di una cerimonia svoltasi presso la caserma “Monte Grappa”.
Nel periodo trascorso sotto la guida del generale Ranieri, la “Taurinense” è stata schierata per oltre sei mesi in Afghanistan, dove ha fornito un contributo importante al processo di transizione della responsabilità del Paese alle Autorità e alle forze di sicurezza locali. 
Sempre in ambito internazionale, è stata sviluppata la partnership tra la Brigata e la 27^ Brigata degli “Chasseurs des Alpes” francesi, che porterà in futuro alla costituzione di un Comando Brigata non permanente italo-francese. 
Sul territorio nazionale, la “Taurinense” ha proseguito le Operazioni “Strade Sicure” e “Gran Sasso”, al fianco delle Forze dell’Ordine, mentre gli specialisti del Genio della Brigata sono stati impegnati nella neutralizzazione di decine di residuati bellici in tutto il nord-ovest d’Italia, conducendo anche una campagna di prevenzione in alcune scuole della provincia di Torino. 
Alla cerimonia, nel corso della quale sono stati ricordati i Caduti in tempo di guerra e di pace, ha presenziato il Generale Alberto Primicerj, Comandante delle Truppe Alpine, insieme alle Autorità civili, militari e religiose del Piemonte.
La “Taurinense”, erede delle Divisioni “Cuneense” e “Taurinense”, fu costituita a Torino il 15 aprile 1952. Attualmente l'Unità, che ha sede a Torino, è costituita da: Comando di Brigata, Battaglione di supporto logistico, tre Reggimenti di Fanteria alpina (il 2° a Cuneo, il 3° a Pinerolo ed il 9° a L’Aquila), 1° Reggimento artiglieria da montagna a Fossano, il Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°) a Bellinzago Novarese ed il 32° Reggimento genio guastatori a Torino.
Nel 1991 la “Taurinense” viene impiegata in Kurdistan in soccorso della popolazione locale, mentre nel 1992 supporta il processo di pace in Mozambico, sotto l’egida dell’Onu. 
A partire dal 1996 la Brigata ed i suoi Reparti vengono schierati nelle missioni di peacekeeping nei Balcani, mentre dal 2003 è l'operazione in Afghanistan a costituirne il principale impegno, durato fino all'aprile di quest'anno.


Intensa attività al Centro di Addestramento Alpino

 

 

Nel periodo 30 luglio - 5 agosto scorso, il 1° Caporale Maggiore Marco Farina ed il Caporale François Cazzanelli hanno aperto una nuova via, denominata “Fuga e ritorno”, sul versante sud delle Petites Jorasses, una zona selvaggia e di difficile accesso, immersa in un ambiente straordinario di alta montagna. 
“Fuga e ritorno” è una via completa e varia, che presenta passaggi particolarmente difficili in fessura, su parete verticale ed in diedro, pari al grado 7°+/6B obbligatorio. 
La via, il cui attacco si trova ad una quota di circa 300 metri, è stata aperta completamente dal basso in circa due giorni e si sviluppa per 270 metri e 8 lunghezze di corda complessive. 
Nello stesso periodo, il Caporale Maggiore Scelto Marco Majori, in compagnia di una guida alpina valtellinese, ha compiuto l’ascensione al Grand Pilier d’Angle lungo la via “Divine Providence”, completando l’impegnativo itinerario con la salita alla vetta del Monte Bianco (4.810 metri). 
La via “Divine Providence” è ritenuta una tra le più difficili vie di alta montagna di tutte le Alpi, perché alterna le caratteristiche di una via di misto roccia/ghiaccio a quelle di una straordinaria via di roccia su granito con difficoltà obbligatorie elevatissime. 
Le due importanti ascensioni evidenziano ancora una volta l’elevatissima preparazione e lo straordinario livello tecnico raggiunto dal personale del Gruppo di Alta Montagna del Centro Addestramento Alpino.


Il 32° Rgt. interviene a Biella

Gli artificieri del 32° Reggimento Genio della Brigata Alpina “Taurinense” hanno neutralizzato ieri due granate di fabbricazione straniera risalenti al secondo conflitto mondiale e ancora in buono stato di conservazione, ritrovate durante i lavori di ristrutturazione di un casale a Graglia (BI).
Gli artificieri dell’Esercito hanno raggiunto località Casale Montari nella mattinata, e dopo aver valutato lo stato degli ordigni, il loro funzionamento e la quantità di esplosivo presente li hanno fatti brillare mettendo in atto tutte le misure di sicurezza del caso. Insieme ai due residuati bellici sono state distrutte alcune cartucce di vario calibro e le operazioni si sono concluse con successo nell'arco di due ore.
Gli specialisti dell’Esercito appartenenti al 32° Reggimento Genio Guastatori, sono organizzati in team di pronto intervento denominati “EOD”, sigla inglese che sta per “Explosive Ordinance Disposal” - bonifica di ordigni esplosivi - compito che assolvono dal 1° aprile del 2006 per tutto il territorio del nordovest. 
Il 32° Reggimento Genio Guastatori costituisce la risorsa dedicata alla mobilità, contro-mobilità, schieramento e supporto al combattimento della Brigata Alpina “Taurinense”, interviene quando richiesto in attività a supporto della popolazione in caso di calamità naturale ed è una delle sette unità dall'Arma del Genio che hanno l’incarico esclusivo di bonificare il territorio nazionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e attivi. 
Sono già 85 gli interventi effettuati dall'inizio dell'anno dal Reggimento della “Taurinense” nell’area di competenza, che copre Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Le attività degli artificieri del 32° sono pianificate dal 1° Comando Forze di Difesa con sede a Vittorio Veneto guidato dal Generale Giovan Battista Borrini, in coordinamento con le prefetture e le forze dell’ordine locali.


I Cadetti di West Point al 6° Rgt Alpini

Si è conclusa il 30 luglio, con l’ascensione alla ferrata della Torre di Toblin, la due giorni di addestramento a favore degli Allievi Ufficiali dell’Esercito statunitense. L’attività ha visto impegnati 5 cadetti dell’Accademia Militare di West Point e un Ufficiale statunitense, loro accompagnatore, che da metà Luglio si sono esercitati nelle aree addestrative della Val Pusteria sotto la guida degli istruttori del 6° Reggimento Alpini.
I cadetti hanno potuto sperimentare il combattimento in aree urbanizzate presso l’area addestrativa di S. Giorgio e la guida sicura in fuoristrada con mezzi tattici leggeri e medi presso il circuito di Villabassa.
Gli allievi Ufficiali statunitensi, dopo una breve fase relativa ai materiali e alle procedure per il movimento in via ferrata presso la palestra d’arrampicata della Valle di Landro, hanno svolto con successo l’ascensione in ferrata della Torre di Toblin, nel gruppo dolomitico delle Tre Cime di Lavaredo.
L'esperienza professionale rientra in un contesto di collaborazione che da anni vede il Centro Addestramento Alpino ed il dipendente 6° Reggimento Alpini impegnati in attività di montagna anche a favore di paesi alleati.


Addestramento Warfare in ambiente alpino

Si è concluso l'ultima settimana di giugno il primo corso di combattimento in montagna in ambiente estivo organizzato dal Centro Addestramento Alpino. Le quattro settimane di intenso addestramento condotte in Valle d’Aosta, rivolte a personale delle Truppe Alpine, sono l’inizio di un progetto, a livello NATO, per la realizzazione di un’ampia gamma di attività addestrative relative al combattimento in montagna (“mountain warfare”), offerte a livello nazionale dagli stati membri. A partire dal prossimo corso, che sarà organizzato a Settembre, è prevista infatti la partecipazione di Ufficiali, Sottufficiali e Graduati provenienti da Paesi appartenenti alla NATO. 
Tali corsi, differenziati tra estivo ed invernale, culminano con una fase di sopravvivenza in montagna, e prevedono specifici moduli addestrativi distinti tra ambiente di bassa, media ed alta montagna. Proprio quest’ultimo terreno, riveste un ruolo fondamentale per spingere l’addestramento del combattente al limite, costringendolo a confrontarsi con tutti i problemi legati all’alta quota, al cambio repentino delle condizioni meteorologiche, ai pericoli oggettivi che influenzano il movimento e lo stazionamento su terreni di roccia, neve, ghiaccio o misto. 
Tutte le attività prevedono anche l’esame delle capacità fisiche connesse con l’operare in situazioni estreme, con test biometrici e controlli di saturazione del sangue durante i repentini cambi di quota.
La Valle d’Aosta permette di operare dai 600 metri di altezza fino ai 4000, consentendo di trovare le condizioni ideali di quota e di terreno per le varie tipologie di addestramento richiesto.