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Il Pennone |
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Ultimo atto
Era tutto iniziato nel 2011.
Ciò che
abbiamo definito il desiderio di molti ragazzi di allora è stato
esaudito.
Con il
senno di poi, tre anni di attesa, considerando che la ex caserma era
sotto ristrutturazione e alcune proprietà della stessa non erano più
nella disponibilità del comune, si può considerare un tempo congruo.
Abbiamo
tenuto duro e abbiamo sempre "soffiato sul collo"
all'amministrazione Comunale per tenere sempre vivo l'interesse
della stessa al raggiungimento dell'obiettivo che ci eravamo posti.
In verità ci siamo subito accorti che il nostro interlocutore non
faceva discorsi di circostanza, ma era interessato e ben
intenzionato a cercare di dare una soluzione a ciò che chiedevamo.
Il connubio sorto tra noi e il Gruppo ANA di Bra è sempre
stato visto con favore dall'Amministrazione Comunale. Se l'indubbia
capacità della signora Sindaco Bruna Sibille riusciva a superare
ostacoli sia di forma che di sostanza per raggiungere la
disponibilità di più soggetti a collaborare sia nella disponibilità
degli spazi, nella costruzione del basamento e nella disponibilità
del cortile nel quale si stava costruendo dei box sotterranei per la
data indicata, l'ingegner Guido Gaia, Consigliere con delega alle
Associazioni, si è rivelato un convinto sostenitore della nostra
proposta. Oltre a svolgere il suo compito istituzionale, a messo a
disposizione la sua capacità progettuale nel creare un manufatto
elegante, equilibrato e bello che abbiamo avuto modo di apprezzare
durante l'inaugurazione. Crediamo si debba rivolgere all'ing. Gaia
il nostro più sentito ringraziamento per tutto ciò che ha saputo e
dimostrato di fare. Ha trattato il "Progetto pennone" come fosse
stato un suo desiderio personale ottenendo la miglior riuscita
possibile.
Siamo
dunque oltremodo contenti e soddisfatti che il desiderio di molti,
come è stato dimostrato dall'adesione dei molti alpini alla nostra
"battaglia", sia divenuto realtà. E' anche loro che dobbiamo
ringraziare poiché ci siamo sempre sentito forza dietro di noi
una sana che ci spronava a perseguire il risultato voluto.
Un
grosso grazie a tutti noi!. |
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Alpium Custos |
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Il motto
Era intenzione dell'ingegner Gaia scrivere una frase
o un motto sul basamento del pennone e ci chiese di dargli
una mano in questo senso.
Dopo alcune pensate poco soddisfacenti siamo giunti a una
soluzione.
Dovevamo trovare qualcosa che ricordasse che a Bra, e in
quella caserma, allora chiamata Umberto I, nel 1882
nasceva il 2° Reggimento Alpini.
Si sarebbe potuto ricordarlo scrivendolo direttamente ma la
cosa, ma ci sembrava troppo squilibrata. In seconda battuta
ci venne in mente di mettere un motto del 2° Reggimento. I
motti di tale reggimento nel tempo sono stati quattro:
-
"Pro Rege pro Patria" ( Per il Re e per la Patria) del
1900;
-
"Nulli secundus" (Secondi a nessuno) del 1915;
-
"Alpium Custos" (Custode delle Alpi) del 1931;
-
"Vigilantes" (Vigili, all'erta, attenti) del 1932,
ancora attuale.
Volevamo qualcosa di diverso e abbiamo scartato il motto
attuale anche perché volevamo un raccordo con il passato,
mentre il - Pro Rege pro Patria - ci sembrava anacronistico.
Restavano dunque due motti possibili e si doveva scegliere
tra quelli.
Il - Nulli secundus - ci sembrava troppo di parte mentre -
Alpium Custos - aveva parecchie cose a favore.
Basta volgere lo sguardo e il Monviso, che nelle belle
giornate svetta imponente stagliandosi nel cielo
diventa una bellissima icona del motto. La difesa dei
confini, insita nel motto è comunque rivolta a tutti gli
Alpini, ed infine il fatto che come 2°/66 siamo stati tra
gli ultimi contingenti a metterlo in pratica. Nel nostro
caso, nel 1967 svolgevamo la difesa dei confini presso i
quali i terroristi, in Alto Adige,facevano saltare manufatti
e purtroppo anche persone, come avvenne a Cima Vallona il 25
giugno 1967. Si, era un motto che ricordava tante cose.
Scegliemmo quello.
Oggi, questo bellissimo motto risalta sul basamento
del nuovo pennone completando l'opera sia dal punto di vista
estetico che da quello emozionale.
In una cartolina dell'epoca raffigurante un Alpino su di una
vetta, un anonimo scriveva:
" AI CUSTODI DELL'ALPI"
Allerta sta, guardiano
dell'Alpi!
Aguzza il guardo tendi
l'orecchio al piano,
l'arme impugna,
il galiardo tuo cor
guidi la mano. |
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Parliamo di ... |
La foto del mese |
Emozione
Vi sono sentimenti che affiorano ed è difficile descrivere.
Può sembrare strano a volte, rimanere emozionati da un luogo, da
un oggetto o da una occasione di compiere un gesto che ti
riporta alla memoria momenti vissuti e, col senno di poi,
rivalutati e riconsiderati.
Tutto ciò è successo in quella giornata speciale che vedeva il
fine della nostra "missione" finalmente raggiunta.
Un amico del "Secondo Sessantasei", che era stato presente
all'ultimo ammaina Bandiera nel 1975 e di conseguenza alla
chiusura della caserma, saputo della cerimonia
dell'inaugurazione annunciava che avrebbe fatto l'impossibile
per essere presente. Era per lui un evento troppo importante per
mancarlo. Eravamo certi, nonostante venisse da Brescia, che
sarebbe stato presente. Decidemmo di fargli una sorpresa
chiedendogli, a tempo debito, di svolgere l'Alzabandiera per
dare una continuità alle vicissitudini della ex Caserma
Trevisan. Così quella mattina, gli dicemmo della nostra
intenzione sicuri di fargli un bel regalo. Preso di sorpresa
rimase esterrefatto e, appena riavutosi dal momento di black
out, ci disse che sarebbe stato per lui un grande onore
ringraziandoci per la fiducia riposta e per la irripetibile
occasione datagli.
Per lui, quell'Alzabandiera, fu veramente una ridda di emozioni
che si rincorrevano nella sua mente e nel suo cuore. Tali
emozioni da lui messe nero su bianco, le abbiamo pubblicate
nella cronaca della giornata.
Volevamo dirti, caro Gian Paolo, che l'opportunità l'abbiamo
avuta noi, noi che abbiamo assistito ad un Alzabandiera che,
assieme al vessillo vedeva salire anche le nostre di emozioni e
che senza timore di smentita, ricorderemo come uno dei momenti
più belli che abbiamo vissuto.
Grazie da tutti noi. |
La foto del mese non poteva che essere questa. Il momento
dell'Alzabandiera. Un momento da tutti noi tanto atteso che ha
superato di gran lunga le attese per ciò che ha saputo muovere
in noi: ricordo, soddisfazione, solennità e quel che più conta,
emozione.
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